Molte persone continuano ad utilizzare password semplici e facilmente prevedibili. Rischiando così di mettere a rischio la sicurezza dei propri dispositivi. Nonostante i numerosi avvisi degli esperti, le combinazioni più comuni restano tra le più utilizzate. Ne sono letteralmente un esempio “123456”, “qwerty123” e “password”. Questi codici, infatti, sono tra i primi che un hacker tenta durante un attacco. Ad esse si aggiungono anche password legate a dettagli personali. Come nomi, date di nascita o squadre sportive. Utilizzare quindi soluzioni troppo ovvie è un errore che, purtroppo, in tanti commettono.
Come creare password sicure: i consigli degli esperti
Simili comportamenti espongono a rischi molto seri. Le informazioni bancarie, i documenti personali e i dati sensibili, in questo modo, possono essere facilmente accessibili. La soluzione a questo problema però è molto semplice. Basta cambiare le proprie password con delle alternative più sicure. L’ importante è che siano almeno difficili da prevedere e che, di conseguenza, proteggano meglio.
Per proteggere adeguatamente i propri account online, è fondamentale adottare quindi codici di sicurezza più complessi. Le combinazioni più sicure dovrebbero includere una varietà di caratteri. Come lettere maiuscole e minuscole, numeri e simboli speciali. Evitare sequenze semplici e parole di uso comune è un buon primo passo per diminuire il rischio di vulnerabilità.
In più, non è mai una buona idea utilizzare la stessa password per più profili. In quanto ciò rende più facile ai criminali informatici di penetrare in diversi servizi, una volta che sono riusciti ad ottenere l’accesso anche a una sola delle credenziali. Utilizzare un gestore di password potrebbe però semplificare la loro gestione. Così non avrete il rischio di dimenticarle. Insomma, è fondamentale non sottovalutare mai la sicurezza dei propri dati digitali. Dunque cambiare con regolarità è un passo essenziale. Se non necessario, per difendersi da questi potenziali attacchi informatici. Come si è soliti dire del resto, prevenire è meglio che curare.