L’intelligenza artificiale continua a trasformare la ricerca su Google. Tra le innovazioni più rilevanti dell’anno, vi sono senz’altro le panoramiche AI. Le quali rappresentano un importante passo avanti. Questa funzione, introdotta nei primi mesi del 2024, sfrutta la potenza dell’IA per creare riassunti sintetici dei risultati di una ricerca. In modo da offrire agli utenti un rapido sguardo su tutto l’ insieme.
Google e l’IA: limiti tecnici e prospettive future
Di recente, nella versione beta 15.45.33 dell’app Google, è stata individuata una nuova funzionalità che promette di rendere questa esperienza ancora più interattiva. Le persone, infatti, ora possono selezionare una parte di testo all’interno di una panoramica AI e ottenere un approfondimento dedicato. Questo viene generato in base alla selezione fatta e visualizzato in una scheda ridimensionabile. Così da mantenere sempre accessibile anche il contenuto originale. L’obiettivo di tutto ciò è quello di cercare di fornire informazioni mirate senza interrompere il flusso di consultazione, migliorando l’efficacia della ricerca.
Nonostante le sue potenzialità, vi sono però alcune limitazioni. In quanto, attualmente, è possibile selezionare e approfondire solo testi presenti all’interno delle panoramiche AI. Vengono quindi esclusi i risultati generali della pagina di ricerca. In più, la struttura consente un solo livello di approfondimento. Di conseguenza una ‘seconda panoramica” non può generare ulteriori sviluppi. Questo vincolo potrebbe essere stato pensato magari per invogliare l’utente a iniziare nuove ricerche e svolgere ulteriori approfondimenti.
Le panoramiche AI sono state annunciate lo scorso maggio durante l’annuale conferenza per sviluppatori di Google. Da agosto, sono disponibili in oltre 100 paesi, ad eccezione dell’Unione Europea, dove non sono ancora state rilasciate. Questa diffusione dimostra l’impegno di Google nel rendere la ricerca online più intuitiva e personalizzata. Ma lascia aperte domande sulla loro adozione in altri mercati, compreso quello europeo.
Insomma, anche se tale opzione è ancora in fase di test, potrebbe aprire nuove prospettive per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella ricerca. Semplificando l’accesso alle informazioni e rendendo la navigazione più immediata.