Jaguar si appresta a ridefinire la propria identità con un modello di nuova generazione. Molti tuttaviaricordano ancora la Jaguar XJ elettrica, un progetto ambizioso che avrebbe dovuto segnare il passaggio verso un futuro a emissioni zero. Prevista per il debutto nel 2020, l’auto era stata sviluppata a lungo, arrivando anche a comparire in alcune immagini spia.
Il design riprendeva elementi della I-Pace, specialmente nel frontale, pur mantenendo un legame con la versione endotermica della XJ. Ma Jaguar, a sorpresa, decise di abbandonare l’intero progetto. La casa spiegò che una “profonda revisione tecnologica” aveva portato a ritenere l’auto non in linea con la visione di un marchio rinnovato. Una scelta audace, a soli dodici mesi dal possibile debutto. Come sarebbe però cambiata la percezione di Jaguar con quella XJ?
Oggi Jaguar volta pagina. Il 2 dicembre presenterà il Design Vision Concept, una berlina GT elettrica a quattro porte che promette di ridefinire il linguaggio stilistico del marchio. Le prime immagini mostrano linee moderne e audaci, con un frontale squadrato e un cofano lungo. Un’auto che non assomiglia a nessun modello precedente. Costruita sulla piattaforma JEA
, pensata per i veicoli elettrici di alta gamma, il concept offrirà un’autonomia stimata di circa 700 km. Una distanza che spingerà i confini delle prestazioni elettriche di Jaguar. Ma il vero cambiamento sarà nel design: sarà questo il nuovo volto di Jaguar?Il passaggio a un marchio completamente elettrico è una sfida. Eppure, Jaguar sembra determinata a guidare questa trasformazione con visione e ambizione. La società punta dunque tutto su un futuro completamente elettrico. Il Design Vision Concept è la prima pietra fondante di questa rivoluzione e segna quello che si suppone essere un percorso alquanto radicale. La piattaforma JEA permetterà poi di offrire un’autonomia che supererà le aspettative. La vera forza però sta nella visione d’insieme. Non è solo un’auto, per la casa è un simbolo del cambiamento. La società riuscirà a recuperare il tempo perduto?