BYD

In Cina, BYD ha stabilito un nuovo primato nella mobilità sostenibile. Arrivando a superare la soglia di 10 milioni di veicoli elettrificati prodotti. L’azienda, nata nel 1995, ha impiegato quasi tre decenni per raggiungere questo traguardo. Ma l’aspetto più sorprendente è la velocità degli ultimi 15 mesi. Durante i quali ha raddoppiato la sua produzione, passando da 5 a 10 milioni di unità. Questo incremento vertiginoso dimostra il ruolo crescente dei veicoli a nuova energia (NEV) nel mercato cinese. In cui la domanda continua a crescere a ritmi senza precedenti.

BYD: Cina leader mondiale nella rivoluzione elettrica

Il veicolo riconosciuto come il decimilionesimo esemplare è una Denza Z9, prodotta nello stabilimento di Xiaomo, tra Shenzhen e Shanwei. Il modello, ordinato da Feng Ji, fondatore e CEO di Game Science, rappresenta il brand premium del gruppo. Il quale include anche i marchi Yangwang, dedicato al lusso, e Fangchengbao, per i fuoristrada.

Il risultato di BYD è più di un semplice record di produzione. Al contrario, è il riflesso di un’economia che sta abbracciando con decisione il passaggio verso la mobilità sostenibile. Oggi l’azienda guida il mercato cinese di veicoli elettrici e ibridi plug-in. Arrivando a consolidare il suo ruolo di leader nel settore e dimostrando l’efficacia di una strategia che combina innovazione tecnologica e diversificazione.

La rapida crescita di BYD evidenzia anche l’evoluzione delle preferenze dei consumatori in Cina. In cui i veicoli elettrificati non sono più una nicchia ma una scelta sempre più diffusa. Grazie a una serie di prodotti che spaziano dalle utilitarie ai veicoli di lusso, l’azienda domina il mercato locale. Ma non è tutto. Essa si presenta anche come un modello per l’intera industria automobilistica globale. BYD, infatti, sta dettando le basi di una rivoluzione elettrica che potrebbe avvenire a breve. Posizionandosi come punto di riferimento per il futuro della mobilità a basse emissioni.

Articolo precedenteMicrosoft 365 Copilot: novità AI in arrivo
Articolo successivoShopping online: browser mobili e desktop possono essere pericolosissimi