Ottobre ha segnato un mese particolarmente positivo per l’App Store di Apple, con un incremento significativo nei ricavi e nei download, ben oltre le normali tendenze stagionali. I dati, forniti da Sensor Tower e analizzati da J.P. Morgan, evidenziano una crescita che inverte il calo registrato a settembre e supera di gran lunga le medie storiche del periodo.
I ricavi generati dagli acquisti sull’App Store sono aumentati del 2,6% rispetto a settembre, un risultato che si distacca dalla diminuzione del 2,3% osservata tra agosto e settembre. Questo rimbalzo risulta particolarmente rilevante, rappresentando una crescita doppia rispetto all’aumento medio mensile dello stesso periodo negli anni precedenti. Anche su base annuale, i numeri confermano un trend positivo: rispetto a ottobre 2023, i ricavi sono aumentati del 15%, rafforzando il ritmo di crescita osservato a settembre, che si attestava al 14%.
Un andamento simile emerge dai dati sui download. Rispetto al mese precedente, in ottobre si è registrato un incremento del 3% , superando la media storica del 2,4% per questo periodo. Ancora più significativo è il confronto con l’anno precedente: i download di ottobre 2024 sono aumentati del 7,5%, confermando una costante accelerazione rispetto al +6,6% di settembre. Questo andamento suggerisce non solo un incremento della base di utenti attivi, ma anche una maggiore propensione all’acquisto, segnalata dalla stabilità del prezzo medio di vendita delle app.
L’Average Selling Point (ASP), infatti, ha mostrato un lieve calo dello 0,4% su base mensile, molto inferiore alla media storica di ottobre, che registra normalmente un decremento dell’1,2%. Su base annuale, l’ASP è aumentato del 7,3%, indicando una monetizzazione più efficace delle applicazioni.
Anche se non ci sono spiegazioni ufficiali, un possibile fattore è il lancio dell’iPhone 16, che potrebbe aver spinto nuovi acquisti e download. Il grafico dei ricavi suggerisce infatti una relazione tra il successo dei nuovi dispositivi Apple e la performance dell’App Store, confermando un ciclo virtuoso tra hardware e servizi digitali.