Google ha annunciato un investimento di 2 miliardi di dollari in Anthropic, società specializzata nello sviluppo di intelligenza artificiale e nota per il modello linguistico avanzato Claude. L’operazione ha ricevuto il via libera dalla Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, che ha stabilito che l’accordo non viola le norme sulla concorrenza e non richiede un’indagine approfondita ai sensi dell’Enterprise Act del 2002. Secondo la CMA, Google non acquisirà un’influenza materiale su Anthropic con questa operazione, preservando così l’indipendenza della startup.
La nuova partnership tra Google e Anthropic
Questa decisione rappresenta un importante passo avanti per Alphabet, la holding di Google, che si trova sotto la lente di ingrandimento di diverse autorità antitrust sia in Europa che negli Stati Uniti. Tra i casi più rilevanti, vi è quello che potrebbe portare a uno scorporo del browser Chrome, sottolineando la crescente pressione sui giganti tecnologici per garantire una concorrenza equa nei mercati globali.
Anthropic, dal canto suo, ha ribadito la propria autonomia. Un portavoce della società ha sottolineato che le collaborazioni strategiche, come quella con Google, non intaccano la sua indipendenza aziendale né la sua libertà di instaurare nuove partnership con altri investitori. Questa dichiarazione arriva in un momento cruciale, poiché Anthropic continua a consolidarsi come uno dei principali attori nel settore dell’intelligenza artificiale, attirando l’interesse di colossi tecnologici.
Tra gli altri investitori di rilievo figura Amazon, che ha precedentemente investito 4 miliardi di dollari nella startup guidata dal CEO Dario Amodei. A differenza di Amazon, Google acquisirà azioni senza diritto di voto e potrà esercitare un ruolo consultivo su alcune decisioni strategiche, confermando un approccio che punta a influenzare indirettamente lo sviluppo dell’azienda.
Questa partnership tra Google e Anthropic riflette l’importanza crescente dell’intelligenza artificiale nei piani strategici delle grandi aziende tecnologiche. Con investimenti miliardari, l’obiettivo è non solo rafforzare la propria posizione sul mercato, ma anche favorire innovazioni che potrebbero trasformare profondamente settori chiave dell’economia globale.