La transizione verso l’app Fitbit come predefinita per i dispositivi Android sembra prendere forma, iniziando dai nuovi Oppo Find X8 e X8 Pro. Questi smartphone segnano infatti il debutto ufficiale di Fitbit. Un’applicazione di proprietà di Google che sarà introdotta come sostituta di GoogleFit. Tale mossa potrebbe così indicare il futuro di Android in ambito del fitness. Il colosso di Mountain View, infatti, sta concentrando i propri sforzi sulla piattaforma Fitbit, annunciando il progressivo abbandono delle API di Google-Fit entro giugno 2025.
Questa strategia riflette l’intento di Google, che punta a unire tutti i servizi fitness sotto un’unica soluzione. Tale decisione ha preso forma già nei primi mesi del 2024 con la chiusura del dashboard web di Fitbit. Come già ribadito, gli smartphone di Oppo saranno i primi non appartenenti alla linea Pixel a integrare questa novità, suscitando opinioni contrastanti tra gli utenti. Alcuni infatti criticano la scelta, considerandola un passo indietro. Mentre altri vedono un’opportunità per rafforzare l’identità del brand Fitbit nel settore.
La scelta di Oppo potrebbe essere però una sorta di apripista per altri produttori. Secondo Google, infatti, le API Fitbit sono state rese disponibili ai produttori Android già dall’inizio del 2024. Suggerendo quindi che anche altri marchi potrebbero adottare questa soluzione. Tale spostamento però non è solo strategico. In quanto potrebbe anche favorire la diffusione dei dispositivi indossabili a marchio Fitbit, aumentando la loro integrazione con Android. Ad ogni modo, le prime reazioni non sono tutte positive. Alcuni utenti lamentano l’aspetto poco uniforme dell’app Fitbit rispetto alle altre applicazioni di Google. Mentre altri richiedono la possibilità di trasferire i dati da GoogleFit a Fitbit. In quanto preoccupati dalla perdita di anni di tracciamenti.
In ogni caso, questa mossa rappresenta un’importante evoluzione per il settore. L’ azienda sta chiaramente cercando di migliorare le proprie risorse tecnologiche. Puntando in particolare a una maggiore collaborazione tra software e hardware. Resta da vedere come reagiranno gli altri produttori e se questo approccio incontrerà il favore del pubblico.