Venezia è una città tanto unica quanto delicata, e ora il barcavelox aiuterà a mantenere il moto ondoso e le velocità nei limiti tollerabili.

In questi giorni si parla molto delle novità introdotte dalla recente riforma del Codice della Strada, approvata dal Senato e prossima alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Tra le modifiche spicca un’innovazione destinata a Venezia: il “barcavelox“, una sorta di autovelox adattato per monitorare la velocità delle imbarcazioni nei canali della città lagunare. L’obiettivo è contrastare il moto ondoso, fenomeno che rappresenta una seria minaccia per la sicurezza e la conservazione del delicato ecosistema della laguna.

 

Il nuovo barcavelox di Venezia, per salvare edifici ed ecosistema

Il nuovo sistema, autorizzato nel testo approvato, consente di rilevare non solo la velocità istantanea, ma anche quella media delle imbarcazioni in tratti specifici. Per i prossimi due anni, sarà possibile utilizzare apparecchiature sperimentali, previa approvazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Questi dispositivi, corredati da certificazioni tecniche, saranno sottoposti a verifiche rigorose per dimostrarne l’efficacia e l’affidabilità. Una tolleranza del 10%, con un minimo di due chilometri orari, sarà applicata ai valori registrati, garantendo la precisione necessaria per eventuali sanzioni.

L’introduzione del barcavelox è stata accolta positivamente dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha sottolineato l’importanza di questa misura per la tutela della laguna. Secondo il primo cittadino, la velocità eccessiva di alcuni motoscafi non solo aumenta il rischio di incidenti, ma danneggia anche le fondamenta degli edifici storici e altera l’ecosistema locale. La nuova tecnologia sarà introdotta attraverso una fase transitoria, in collaborazione con associazioni e operatori del settore, con l’intento di sensibilizzare alla necessità di navigare a velocità più contenute.

L’amministrazione comunale avvierà ora i necessari confronti con il Ministero per definire le modalità di omologazione e applicazione del sistema. Potrebbe essere anche l’occasione per rivedere i limiti di velocità nei canali, un passo ulteriore verso la salvaguardia di una città unica al mondo, sempre più minacciata da pressioni ambientali e umane.

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