OpenAI sembra pronta a sferrare un attacco diretto a Google anche nel settore dei browser web. Dopo il lancio del suo motore di ricerca, infatti l’azienda sta valutando di entrare in questo mercato con un progetto assolutamente innovativo. Ovvero un browser proprietario integrato con ChatGPT, noto con il nome in codice NLWeb (Natural Language Web). Anche se stiamo parlando di una fase che potremmo definire per eliminare, in circolazione sono già visibili le prime bozze. Tale introduzione potrebbe quindi comportare una vera e propria rivoluzione del settore, attualmente dominato da Google Chrome.
A tal proposito, secondo fonti vicine al progetto, Sam Altman, CEO di OpenAI, avrebbe iniziato colloqui con potenziali partner come Eventbrite e Priceline. Proprio per sostenere questa ambiziosa iniziativa. Tra i nomi coinvolti nello sviluppo figura anche Ben Goodger, ex membro del team fondatore di Chrome. Il quale virgola, insieme a un altro esperto passato da Google potrebbe accelerare i lavori. Ad ogni modo, il prodotto è ancora lontano dal debutto. Poiché i test preliminari hanno evidenziato diverse aree che necessitano di essere perfezionate ulteriormente.
Come già affermato, attualmente, Google domina incontrastato il mercato dei motori di ricerca con una quota dell’89,34%. Anche se comunque in leggero calo rispetto al 91,56% di un anno fa. I suoi concorrenti restano molto distanti. Ad esempio, Bing è al 4,16%, Yandex al 2,78%, mentre Yahoo! e Baidu non superano l’1,5%. Nel settore dei browser, la situazione è simile. Qui troviamo Chrome che guida con il 66,65% del mercato, seguito da Safari con il 18,09%. Gli altri attori, come Edge (5,26%) e Firefox (2,65%), faticano a trovare uno spazio proprio.
Nonostante questo predominio, il Dipartimento di Giustizia statunitense potrebbe presto ridisegnare gli equilibri. La richiesta di separare Chrome da Google infatti rischierebbe di aprire nuove opportunità per competitori come OpenAI. Insomma, puntando su un prodotto innovativo basato sull’intelligenza artificiale, OpenAI potrebbe conquistare un pubblico alla ricerca di esperienze web più personalizzate e intelligenti. Un’esperienza che, in questo momento, risulterebbe essere ancora inedita.