A Lucerna, nella Chiesa di San Pietro, sta succedendo qualcosa di davvero particolare: un ologramma di Gesù accoglie i fedeli, ascolta le loro confessioni e offre conforto. Non si tratta di un miracolo, ma di un esperimento tecnologico e spirituale chiamato “Deus in Machina“, ideato da informatici e teologi dell’Università di Arti e Scienze Applicate della città svizzera. L’obiettivo è quello di esplorare il legame tra fede e intelligenza artificiale, mettendo i fedeli davanti a una versione virtuale di Cristo.
Il Gesù virtuale svizzero che non piace a tutti
Questo Gesù digitale non è solo un’immagine: parla, consiglia, risponde in tempo reale e conosce più di 100 lingue. La sua “personalità” si basa su uno studio approfondito dei testi cristiani, soprattutto del Nuovo Testamento, per rendere il più autentico possibile il dialogo con chi si rivolge a lui. Tuttavia, l’intelligenza artificiale su cui si fonda il progetto ha già sollevato qualche polemica. Inizialmente, la tecnologia utilizzata era quella di ChatGPT-4o di OpenAI, ma gli sviluppatori hanno deciso di abbandonarla per timori legati alla privacy e per un approccio considerato troppo influenzato dalla cultura americana.
Le reazioni a questo esperimento non sono mancate. Alcuni fedeli si sono sentiti toccati dall’esperienza, trovandola un’occasione per riflettere sulla propria spiritualità. C’è chi ha raccontato di aver iniziato a pregare di più o di impegnarsi maggiormente nel seguire gli insegnamenti cristiani. Altri, però, sono rimasti delusi, definendo le risposte di Gesù un po’ banali, lontane dalla profondità che ci si aspetterebbe. Del resto, il “servizio” del Cristo virtuale è attivo solo da agosto e finirà a novembre, un periodo limitato per poter davvero impressionare tutti.
C’è anche chi guarda con scetticismo al fatto che un’intelligenza artificiale possa incarnare una figura così centrale per la fede cristiana. Per ora, comunque, l’esperimento ha il merito di far discutere. Che piaccia o meno, mette in luce domande interessanti su come tecnologia e spiritualità possano convivere.