Ogni anno la TOP500, classifica che stila un elenco dei 500 super computer più potenti al mondo, viene aggiornata e premia questi strumenti informatici in base alle prestazioni e alla potenza.
Quest’anno nelle posizioni più alte della classifica rientra un supercomputer di Eni, il HPC6, rappresentando un successo tecnologico sia per l’azienda sia per l’Italia intera.
L’HPC6 di Eni è infatti collocato in quinta posizione, un gradino davvero ambito, e si è distinto per la potenza delle sue prestazioni, grazie alla possibilità di effettuare 50 milioni di miliardi di operazioni al secondo, rendimento che lo posiziona tra i pochi supercomputer al mondo in grado di effettuare delle simulazioni complesse in diversi campi, come energia e sostenibilità ambientale, per lo sviluppo di nuove tecnologie e per effettuare complessi studi.
Il supercomputer di Eni è collocato presso il Green Data Centre di Ferrara Erbognone in provincia di Pavia, e rappresenta inoltre un perfetto mix fra tecnologia estremamente avanzata e sostenibilità ambientale, distinguendosi quindi per essere un punto di riferimento per la transizione ecologica.
Quali sono i supercomputer che rientrano nella top 10 della classifica di Top 500?
HPC6 di Eni è il supercomputer più potente che abbiamo in Europa, e uno dei più potenti anche a livello globale, tanto da raggiungere il quinto posto nella classifica mondiale dei sistemi informatici con le prestazioni migliori del momento.
Il supercomputer di Eni è il primo della lista a non essere un sistema statunitense, visto che le prime quattro posizioni, occupate rispettivamente, da El Capitan, Frontiers, Aurora e Eagle, sono tutti sistemi progettati e sviluppati negli Stati Uniti.
Dopo la quinta posizione occupata da Eni, al sesto posto c’è Fugaku, un sistema informatico giapponese, Alps, ubicato in Svizzera, LUMI, in Finlandia, Leonardo, un’altra eccellenza presente in Italia, e a chiudere la classifica ritorna un supercomputer made in USA, Tuolumne.