Il Dipartimento di Giustizia degli USA ha avanzato diverse proposte per limitare il potere di Google. A tal proposito, l’attenzione si è concentrata soprattutto su Chrome. Tra le ipotesi vi è la vendita del browser. Google ritiene tale opzione drastica e spropositata. Inoltre, ritiene che tale possibilità possa rivelarsi dannosa per gli utenti. Oltre che per l’innovazione tecnologica stessa. La società sostiene che la cessione di Chrome avrebbe conseguenze negative su una vasta gamma di prodotti e servizi che milioni di persone utilizzano quotidianamente.
Google commenta la vendita di Chrome
Un esempio citato da Walker riguarda le schermate di scelta obbligatorie che, secondo le proposte del Dipartimento di Giustizia, Google dovrebbe implementare sui dispositivi Pixel prima di consentire l’accesso al motore di ricerca. Tali interventi, che richiederebbero l’approvazione di un Comitato Tecnico, appaiono complessi e invasivi.
La gestione del browser da parte di un’altra entità separata limiterebbe la capacità dell’azienda di Mountain View di integrare i suoi strumenti e offrire un’esperienza unificata ai consumatori. Inoltre, Google ritiene che tale misura non risolverebbe i problemi sollevati dal Dipartimento di Giustizia. Anzi, potrebbe piuttosto compromettere la privacy e la sicurezza degli utenti.
Kent Walker, presidente degli affari globali di Google e Alphabet, ha dichiarato che le proposte avanzate vanno ben oltre la decisione della Corte. Inoltre, potrebbero generare diversi problemi. Tra cui la necessità di condividere i dati personali degli utenti con altre aziende, incluse alcune internazionali. Opzione che potrebbe compromettere la fiducia degli utenti stessi. Inoltre, Walker ha sottolineato che queste misure potrebbero influire negativamente su servizi concorrenti.
Google ha annunciato che presenterà le proprie controproposte a dicembre. In tal modo l’azienda di Mountain View offrirà soluzioni che ritiene più equilibrate per affrontare le questioni di concorrenza. Ciò senza sacrificare la sicurezza, la privacy e l’innovazione tecnologica di cui beneficiano gli utenti.