Pochissime settimane fa Apple ha svelato i nuovi portatili della line-up del 2024-2025; oltre al famigerato Mac mini e all’iMac di terza generazione, il colosso di Mountain View ha toltto i veli al laptop più performante di sempre. Il MacBook Pro, nelle sue iterazioni da 14 e 16 pollici, arriva con un nuovo chip, l’M4, declinato in tre varianti (M4 base, M4 Pro e M4 Max). Ma quali sono le novità dal punto di vista architettonico della nuova macchina della mela? Scopriamolo insieme grazie all’analisi compiuta da iFixit.
Come detto, il teardown di iFixit rivela interessanti dettagli; nello specifico però, scopriamo che le novità riguardano essenzialmente i nuovi processori, mentre il resto dell’hardware è rimasto invariato.
Abbiamo visto il video di iFixit e abbiamo notato diversi particolari. Il portale specializzato nei teardown dei dispositivi afferma che Apple ha davvero fatto notevoli passi in avanti sul fronte della riparabilità dei propri gadget. Pensiamo all’iPhone 16 che ha una batteria che si sostituisce semplicemente con una piccola sollecitazione, oppure all’SSD del nuovissimo Mac mini. I nuovi laptop della mela adesso, possono venir smontati con maggior semplicità ma sono tuttavia, ancora ostici da questo punto di vista rispetto agli altri terminali della compagnia. Per togliere la scheda madre bisogna praticamente togliere una quantità di connettori incredibile, ma di contro, le linguette sono elastiche e permettono rimozioni più immediate.
Ad ogni modo, ciò non significa che i laptop next-gen della compagnia americana siano difficili da riparare; ci sono – come detto – dei passi in avanti su questo senso. Ci sono diverse nuove parti modulari e sostituibili individualmewnte, ad esempio, come il MagSafe. La scheda madre però, rimane ancora un incubo da questo punto di vista. Infine, il dissipatore è un po’ più grande del modello precedente e ciò deve aver portato sicuramente a qualche modifica nel sistema della scheda logica integrata. La batteria, poi, sebbene sia rimasta identica, adesso assicura più autonomia: la società promette fino a 22 ore di energia con una singola carica, un risultato mai visto prima.