Purtroppo il mercato italiano per quanto concerne le auto non sta vivendo un buon periodo. I dati portano alle persone a conoscenza di una situazione di difficoltà generale, con numero di veicoli immatricolati dal mese di gennaio fino allo scorso ottobre 2024 che differisce sostanzialmente rispetto allo stesso periodo del 2023.
Allo stesso tempo ci sono ancora tante persone che preferiscono l’alimentazione diesel per una nuova auto ed è per questo che si continua con gli acquisti.
Gli italiani vogliono ancora l’auto diesel
Se guardiamo le preferenze, i SUV e i crossover di segmento C sono i protagonisti assoluti. Basta dare un’occhiata alla classifica: quasi tutti i modelli più venduti appartengono a questa categoria. L’unica eccezione? La Fiat Tipo, che resiste come unica berlina in mezzo a un mare di veicoli più grandi.
La Top 10 delle auto diesel più vendute
Ecco i modelli diesel più richiesti dai gennaio a ottobre 2024, con un confronto rispetto ai numeri dello scorso anno:
- Volkswagen Tiguan: 11.589 unità (2024) contro 10.871 (2023);
- Audi Q3: 9.495 unità (2024) contro 9.677 (2023);
- Mercedes GLA: 8.332 unità (2024) contro 6.959 (2023);
- Volkswagen T-Roc: 7.912 unità (2024) contro 9.595 (2023);
- BMW X1: 7.262 unità (2024) contro 4.870 (2023);
- Jeep Compass: 7.198 unità (2024) contro 8.686 (2023);
- Alfa Romeo Tonale: 6.404 unità (2024) contro 6.041 (2023);
- Fiat 500X: 5.874 unità (2024) contro 12.185 (2023);
- Fiat Tipo: 5.507 unità (2024) contro 5.748 (2023);
- Jeep Renegade: 5.286 unità (2024) contro 11.072 (2023).
In testa alle classifiche in questo momento c’è Volkswagen con la Tiguan. Gli italiani dunque vogliono eccome il SUV tedesco che però viene seguito a ruota da altre due auto molto acquistate. Stiamo parlando della Fiat 500X e della Jeep Renegade. Queste due auto sono molto amate in Italia anche se, come le altre, hanno registrato un calo rispetto al 2023. Nel frattempo non si può fare a meno di notare la crescita della BMW X1, che ha quasi raddoppiato le vendite.
Si spera in una ripresa durante gli ultimi mesi dell’anno ma le stime non sono di certo favorevoli. La situazione resta comunque critica.