WhatsApp introduce una funzionalità attesa da tempo, ovvero la trascrizione automatica dei messaggi vocali. Questa novità è stata annunciata da Mark Zuckerberg, ed è già disponibile su Android e iOS, anche se con alcune limitazioni per gli italiani. Tale funzione converte i messaggi audio in testo, direttamente nell’app. Così facendo comunicare con una persona diventa ancora più semplice, soprattutto in quelle situazioni in cui non è possibile ascoltare gli audio.
WhatsApp: un passo avanti nella comunicazione digitale
La trascrizione appare come una didascalia sotto al messaggio vocale. Tutto ciò in un processo semplice e immediato. Di default, la funzionalità è disattivata e può essere attivata nella sezione “Chat” delle impostazioni. Ma se siete in pensiero per la vostra privacy, non temete, in quanto WhatsApp assicura che la trascrizione avviene interamente sul dispositivo. Garantendo quindi la massima tutela per i suoi utenti. Come detto però, la disponibilità delle lingue attualmente è limitata. Ad esempio, per Android sono supportati inglese, portoghese, spagnolo e russo. Mentre per iOS è incluso anche l’italiano, a patto di utilizzare dispositivi aggiornati almeno a iOS 16.
L’implementazione delle trascrizioni vocali rappresenta quindi un’importante innovazione per WhatsApp, che continua a evolversi offrendo strumenti sempre più utili. Come detto, anche se l’italiano non è ancora disponibile per gli utenti Android, l’azienda prevede di ampliare presto il supporto linguistico. Rendendo pian piano questa funzione accessibile ad un pubblico ancora più ampio.
I possessori di iPhone invece, grazie a un supporto multilingue più esteso, possono già sfruttare appieno questa novità. La quale sarà disponibile in lingue come francese, tedesco, cinese e arabo. WhatsApp conferma così il suo impegno nel miglioramento continuo delle sue funzionalità. Con un occhio di riguardo sia alla praticità d’uso sia alla sicurezza dei dati. Insomma, questo aggiornamento segna un punto di svolta nella gestione dei messaggi vocali, promettendo di rivoluzionare l’interazione con i contenuti audio.