Nebulosa del Granchio: svelato il mistero delle emissioni zebra

La Nebulosa del Granchio, celebre nube di gas e polveri interstellari, continua a stupire la comunità scientifica. Resti di una supernova esplosa nel 1054, questa meraviglia cosmica ospita al centro un pulsar, una stella di neutroni in rapida rotazione. Ciò che rende unico questo pulsar è uno schema elettromagnetico a “zebra“, osservato nella banda ad alta frequenza. Questo fenomeno, noto dal 2007, ha finalmente trovato una spiegazione.

Ci ha pensato Medvedev: il suo metodo

Il fisico Mikhail Medvedev dell’Università del Kansas ha studiato a fondo il fenomeno. Lo schema “zebra” presenta bande di frequenza distribuite in modo particolare, comprese tra 5 e 30 gigahertz, simili alle microonde. Secondo Medvedev, la spiegazione risiede nel plasma surriscaldato che avvolge il pulsar: la diffrazione causata da queste particelle cariche genera le insolite bande elettromagnetiche.

La scoperta ha implicazioni interessanti. Medvedev ha sviluppato un nuovo metodo per misurare la densità del plasma del pulsar, migliorando la comprensione di fenomeni simili. Questo pulsar, giovane per gli standard astronomici (circa mille anni), si distingue per la sua intensa energia. Sebbene raro, non è unico: la scoperta potrebbe essere applicata ad altri pulsar giovani ed energetici, aprendo nuove strade per l’astronomia.

“Conosciamo centinaia di pulsar, molti dei quali giovani. Anche i pulsar binari, utilizzati per testare la relatività generale, possono essere esaminati con questo approccio”. Queste sono le parole di Medvedev, la cui ricerca uscita su Physical Review Letters, potrebbe rivoluzionare lo studio dei pulsar. Da qui si evincerebbe una nuova prospettiva sulla loro struttura e composizione.

Con novità di questo genere non si possono che fare passi avanti. Stando a conto riportato infatti è così che il mondo dell’astronomia potrà riuscire ad approfondire diversi aspetti importanti.

Gli astronomi stanno cercando nuove risposte alle varie domande riguardanti la fisica dell’universo. È in questo modo dunque che potranno essere spiegati diversi aspetti fino ad oggi occulti.

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