Fascicolo SanitarioIl Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) rappresenta un’importante innovazione per il  processo di digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale italiano. Consultandolo è possibile visionare tutti i propri documenti sanitari. Il tutto in totale sicurezza. Eppure, i dati presentati dalla Fondazione GIMBE rivelano che solo il 41% degli italiani ha espresso consenso alla consultazione del proprio Fascicolo Sanitario Elettronico. Ciò riflette non solo una scarsa partecipazione da parte della popolazione. Evidenzia anche profonde disuguaglianze regionali che compromettono l’efficacia dello strumento.

Primi dati sull’uso del Fascicolo Sanitario Elettronico

Dai dati emergono profonde differenze regionali. Quest’ultime riguardano sia la disponibilità dei documenti che i livelli di adesione e utilizzo. Il Decreto Ministeriale del 7-09-2023 ha reso standard i contenuti del FSE 2.0. In tal modo prevede l’inclusione di 14 tipologie di documenti. Eppure, solo il Lazio offre una copertura completa di tutti i documenti previsti. Mentre altre regioni, come Marche e Puglia, si fermano a un 63% di completezza. A livello nazionale, sono disponibili il 79% dei documenti, con una distribuzione fortemente disomogenea tra Nord e Sud.

Il coinvolgimento degli utenti rappresenta un’ulteriore criticità. In Emilia-Romagna l’89% della popolazione ha fornito il consenso. Mentre in alcune regioni del Sud Italia, come Abruzzo, Calabria e Campania, si scende all’1%. Anche l’utilizzo attivo del Fascicolo rimane limitato. In generale è emerso che solo pochi utenti (18%) ha visionato i documenti, anche se solo una volta. Ciò tra i mesi di giugno e agosto 2024. Nel dettaglio, la Provincia autonoma di Trento ha registrato il 50% d’uso. Mentre in altre regioni come Marche e Sicilia la percentuale si ferma all’1%.

Per superare le attuali disuguaglianze e aumentare l’adesione dei cittadini, è necessario investire in un piano strategico e mirato. Quest’ultimo punta a migliorare l’alfabetizzazione digitale. Inoltre, intende intervenire per rafforzare la fiducia degli utenti nella sicurezza dei dati personali. Solo così il FSE potrà realizzare il suo pieno potenziale come strumento di modernizzazione e accessibilità per il sistema sanitario in tutta Italia.

Articolo precedenteMicrosoft risponde alle accuse sui metodi di addestramento della sua AI
Articolo successivoAmazon FOLLE: sconto di 300 euro sul Google Pixel 9 Pro XL per il Black Friday