Neuralink non si ferma, e nonostante qualche inciampo durante il percorso continua lo sviluppo dei suoi innovativi progetti, ora con CONVOY.

Neuralink ha annunciato di aver ottenuto l’autorizzazione per un nuovo studio di fattibilità che esplora l’uso del suo impianto cerebrale N1 nel controllo di un braccio robotico. Un obiettivo ambizioso che avvicina sempre di più ciò che sembrava fantascienza alla realtà. Il progetto, denominato CONVOY, mira a estendere l’interfaccia cervello-computer (BCI) a protesi sperimentali, offrendo alle persone con disabilità motorie la possibilità di interagire fisicamente con l’ambiente tramite il pensiero.

 

CONVOY, il nuovo, rivoluzionario studio di Neuralink

Lo studio si basa su un piccolo dispositivo BCI, già utilizzato nel precedente progetto PRIME, impiantato in una parte del cervello deputata alla pianificazione dei movimenti. L’obiettivo è permettere a chi soffre di paralisi, come la quadriplegia, di controllare dispositivi esterni senza la necessità di movimenti fisici. I partecipanti allo studio PRIME, che hanno già utilizzato l’impianto N1 per controllare dispositivi digitali come computer e smartphone, potranno partecipare anche al progetto CONVOY.

Neuralink aveva già iniziato a invitare persone con disabilità motorie, come lesioni del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA), a partecipare ai suoi studi clinici. A gennaio, Noland Arbaugh, paralizzato dal collo in giù dopo un incidente nel 2016, è stato il primo a ricevere l’impianto. Nonostante iniziali difficoltà, Neuralink ha affinato l’algoritmo dell’impianto per migliorarne la sensibilità e la funzionalità. Ad agosto, Elon Musk ha confermato che il dispositivo stava dando risultati positivi anche sul secondo paziente.

Neuralink prevede di ampliare gli studi clinici e impiantare il dispositivo in altri otto pazienti entro la fine dell’anno. Inoltre, ha ottenuto l’approvazione da Health Canada per avviare il suo primo studio clinico internazionale, il CAN-PRIME Study, che coinvolgerà sei pazienti con paralisi. L’obiettivo è impiantare elettrodi nelle aree cerebrali responsabili del movimento della mano, consentendo ai pazienti di controllare dispositivi esterni semplicemente pensandone l’uso. Neuralink fornirà ulteriori dettagli sullo studio CONVOY nei prossimi mesi.

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