Un team di esperti ha studiato l’invecchiamento del corpo umano. Si tratta di un processo individuale. L’invecchiamento, infatti, non avanza uniformemente in tutto il corpo. Secondo quanto riportato, i nostri organi possono invecchiare a ritmi diversi.
Lo studio si è soffermato sulle differenze tra età cronologica e biologica. La prima riguarda il numero specifico di anni che si è vissuto. Mentre la seconda misura lo stato funzionale di organi e tessuti. Tale distinzione può portare a differenze significative. Ad esempio, una persona potrebbe avere un cuore che mostra segni di invecchiamento avanzato. E allo stesso tempo avere cervello o reni che presentano una funzionalità “giovane”.
Come funziona l’invecchiamento del corpo umano
Lo studio è stato condotto da Tony Wyss-Coray. Insieme al suo team della Stanford University. È stata utilizzata una piattaforma proteomica innovativa per valutare l’età biologica di 11 organi in un campione di oltre 44.500 individui. Quest’ultimi andavano dai 40 ai 70 anni. I ricercatori si sono basati sull’analisi dei marcatori proteici nei campioni di sangue. In questo modo sono stati in grado di identificare le differenze di invecchiamento tra gli organi. Ciò ha permesso di creare una sorta di “mappa biologica”. Tale approccio non solo offre una stima dell’età degli organi. Permette anche di prevedere potenziali rischi legati a malattie come Alzheimer o insufficienza cardiaca.
Un elemento importante dello studio è lo sviluppo degli “orologi dell’invecchiamento“. Si tratta di strumenti che utilizzano i livelli di specifiche proteine plasmatiche per monitorare lo stato di salute degli organi. Tra quest’ultime, la proteina NEFL è emersa come un predittore significativo dell’invecchiamento e delle malattie neurodegenerative. Simili marcatori possono indicare in anticipo il declino di altri organi. In tal modo offrono opportunità di intervento tempestivo.
Tali scoperte aprono nuove prospettive per la medicina. Monitorare e gestire l’invecchiamento organo per organo potrebbe non solo estendere la longevità, ma anche migliorare la qualità della vita.