Smart #1 e #3: nuove funzionalità incluse negli ultimi modelliLe auto elettriche nel corso degli ultimi anni sono diventare le protagoniste di una nuova mobilità. Una mobilità che punta ad essere completamente sostenibile e in linea con le nuove regole di neutralità carbonica. Nonostante ciò, non mancano alcuni problemi direttamente legati all’imposizione dei dazi sulle auto elettriche prodotte in Cina. 

Come sappiamo, infatti, la conseguenza sarà un aumento dei prezzi dei modelli venduti in Europa. Naturalmente, la problematica non interesserà esclusivamente i brand cinesi ma anche quelli europei che però hanno una produzione attiva sul territorio cinese.  In merito alla questione legata al conseguente aumento dei prezzi è, però, intervenuta Smart. Scopriamo insieme nel corso di questo nuovo articolo tutti i dettagli sulle intenzioni del costruttore automobilistico.

Dazi auto elettriche: Smart interviene sull’aumento dei prezzi

L’imposizione dei dazi sulle auto elettriche prodotte in Cina porterà i costruttori automobilistici a dover rivedere i listini delle proprie auto. In merito alla questione, nelle scorse ore, è intervenuta Smart. Il costruttore ha infatti reso noto di voler procedere con il blocco dei prezzi dei suoi modelli fino alla fine del 2024. Quale notizia migliore, dunque, se non questa per tutti coloro che hanno intenzione di acquistare un modello elettrico del costruttore automobilistico Smart.

Certamente un’ottima notizia che, però, riguarda solamente l’ultimo mese di quest’anno giunto quasi al termine. Inutile negare che a partire dal nuovo anno i costi di listino delle vetture della casa automobilistica di proprietà di Mercedes e Geely subiranno un sostanziale aumento. A darci un’idea chiara è la stessa Smart che ha dichiarato che i prezzi subiranno un incremento di 2.000 euro e, solamente su Smart #3 Brabus di 2.500 euro.

Non dimentichiamo che la trasparenza e la centralità del cliente da sempre contraddistinguono le strategie di Smart. Ecco perché ha deciso di farsi carico dei dazi aggiuntivi, pari al 18,8%, fino alla fine del 2024.

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