Volkswagen

A quanto pare la nota azienda automobilistica tedesca Volkswagen non a scelta, la situazione di calo finanziario è stata sostanzialmente confermata dalla dirigenza del marchio che in un’ottica di abbassamento dei costi produttivi ha deciso di chiudere alcuni stabilimenti tedeschi con una diretta e conseguente ondata di licenziamenti, si parla addirittura di più di 10.000 operai che perderanno il posto di lavoro.

 

La conferma dall’amministratore delegato

A confermare questa notizia ci ha pensato anche l’amministratore delegato di Volkswagen Thomas Schafer, il quale ha sottolineato come la politica aziendale. In questo momento deve prevedere in ogni sua decisione una riduzione dei costi e anche un abbassamento dell’eccedente capacità produttiva, secondo quest’ultimo, infatti non è possibile sanare la situazione applicando un cerotto e continuando ad andare avanti facendo finta di nulla, tutto ciò infatti farebbe tornare ogni volta la crisi a mordere più forte di prima, secondo l’amministratore delegato, i tempi sono ormai maturi e non si può più rinviare la ristrutturazione aziendale dal momento che altrimenti si rischierebbe di restare troppo indietro rispetto alla concorrenza.

Il portavoce di Volkswagen poi ha voluto sottolineare che una parte dei tagli dei posti di lavoro non saranno licenziamenti, bensì prepensionamenti e accordi individuali con buonuscita, nonostante tutto, però, anche chi avrà la fortuna di mantenere il proprio posto di lavoro, non se la passerà benissimo, infatti Schafer ha confermato il taglio del 10% dello stipendio dei lavoratori Volkswagen, sottolineando come un operaio tedesco che lavora dunque in Germania, costi almeno il doppio rispetto a un operaio presente in uno stabilimento nell’est Europa.

L’amministratore delegato ha poi specificato come le manovre messe in campo finora da Volkswagen abbiano permesso di risparmiare ben 7 miliardi e mezzo di euro su base annua, nonostante tutto però non bastano, è necessario infatti tagliare i costi per ulteriori 4 miliardi di euro per sanare la crisi.

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