Il bidet, simbolo di igiene in molte case italiane, sembra trovare una sua versione più tecnologica anche fuori dai confini nazionali. In Giappone, infatti, i WC tecnologici sono un fenomeno tanto diffuso da essere presenti in circa quattro case su cinque, un po’ come il bidet è per noi. Si tratta di veri e propri dispositivi all’avanguardia, in grado di offrire una pulizia profonda e personalizzata. Sebbene l’idea del bidet sia nota all’estero, solo di recente si sta facendo strada l’adozione di WC high-tech, complice anche l’interesse suscitato da alcuni VIP.
Il famoso WC smart Washlet di Toto
Il leader indiscusso in questo campo è il marchio Toto, che nel 1982 ha inventato il Washlet, un WC che integra la funzione bidet. Oggi, questo innovativo apparecchio è dotato di numerose funzionalità, come tre tipi di getto d’acqua regolabili, un sistema filtrante per eliminare i cattivi odori, una seduta riscaldata e un getto di aria calda per l’asciugatura. Il tutto è controllabile tramite un telecomando, che però, se non utilizzato correttamente, può confondere con quello della TV.
Il successo globale di Washlet è innegabile. Se nel 1987 furono venduti circa un milione di esemplari, nel 2022 si è raggiunta la cifra di 60 milioni. Questo enorme boom ha attirato anche l’attenzione della concorrenza, con marchi come Ideal Standard e Grohe che hanno lanciato alternative sul mercato. Secondo uno studio del Financial Times, il mercato dei WC smart potrebbe raggiungere un giro d’affari di 2,5 miliardi di euro entro il 2028, quasi il doppio rispetto ai valori del 2021.
Nonostante il crescente interesse internazionale, il successo dei WC tecnologici sembra trovare una barriera in alcuni paesi. In Italia, ad esempio, la tradizione del bidet sembra resistere tenacemente, con una preferenza per l’“analogico” e l’attaccamento alla ceramica. Tuttavia, il mercato internazionale continua a guardare con crescente curiosità a questa nuova generazione di WC, che promettono di cambiare per sempre l’approccio alla cura della persona.