Con l’evoluzione verso modelli di lavoro ibrido, le aziende devono affrontare alcune problematiche dovute ad una maggiore esposizione alle minacce informatiche. I dispositivi aziendali, spesso trasportati tra uffici e ambienti domestici, infatti diventano obiettivi vulnerabili per attacchi sofisticati. Anche se ancora piuttosto rari, questi “attacchi fisici” possono avere un impatto davvero devastante. Specialmente quando sono organizzate da esperti di spionaggio industriale o operazioni statali.
Un esempio concreto riguarda l’uso di dispositivi Thunderbolt per compromettere PC lasciati incustoditi. Una breve connessione a un sistema permette agli aggressori di manipolare il firmware. Riuscendo così ad ottenere un controllo invisibile e potenzialmente devastante. Questo tipo di accesso consente agli intrusi di infiltrarsi nelle reti aziendali, raccogliendo dati sensibili o orchestrando attacchi su larga scala. Per rispondere a queste sfide, HP ha così lanciato “Enterprise Security Edition”. Ovvero una suite progettata per garantire una protezione avanzata dell’hardware e del firmware.
Questa soluzione però non si limita solo a prevenire manomissioni. In quanto grazie a strumenti di monitoraggio avanzati, permette ai team IT di rilevare immediatamente alterazioni nel ciclo di vita dei dispositivi. Tecnologie come Sure Admin,
basate su autenticazione crittografica, assicurano che i dispositivi siano protetti anche in caso di accesso fisico non autorizzato.A tal proposito HP ha integrato in Enterprise Security Edition una serie di funzionalità utile appunto per garantire un certo livello di sicurezza informatica. Tra queste vi sono, ad esempio, i certificati di piattaforma. I quali verificano l’integrità dei componenti hardware principali, come memoria, processori e firmware. Questa tecnologia offre una visibilità unica, garantendo che nessun elemento sia stato alterato durante la produzione o il trasporto.
Anche la protezione Sure Start rappresenta un ulteriore ausilio contro i pericoli fisici. In quanto si occupa di solare il firmware sospetto in una micro-macchina virtuale. Impedendo così che software o hardware compromessi possano infettare il sistema principale. Tale approccio infatti riduce notevolmente i rischi derivanti da connessioni non sicure tramite porte Thunderbolt o USB-C.
HP ha quindi sottolineato come l’importanza della sicurezza fisica vada di pari passo con quella digitale. La sua suite non solo protegge i dati aziendali, ma garantisce anche la continuità del lavoro. Essenziale in un’epoca in cui i tempi di inattività possono avere costi elevati.