La richiesta di ottenere una superiore potenza di calcolo continua a crescere. A tal proposito, gli hardware tradizionali presentano due importanti ostacoli. Ovvero il consumo energetico elevato e la velocità di elaborazione. Il chip fotonico del MIT potrebbe rappresentare una soluzione radicale a tali sfide.
Il fulcro dell’innovazione risiede nell’integrazione delle unità di funzione ottica non lineare (NOFU). Quest’ultime combinano elementi fotonici ed elettronici su un unico chip. Nel dettaglio, le unità permettono di superare un limite storico della fotonica. Ovvero l’esecuzione di operazioni non lineari
. Quest’ultimi sono fondamentali per permettere alle reti neurali di funzionare. Nel processo, la luce viene utilizzata per i calcoli lineari. In un secondo momento, una piccola porzione viene convertita in corrente elettrica tramite fotodiodi per le operazioni non lineari. Tale approccio elimina la necessità di amplificatori, riducendo drasticamente il consumo energetico.Durante i test, il chip ha mostrato una velocità di calcolo straordinaria, completando operazioni chiave in meno di mezzo nanosecondo. Tali capacità lo rendono ideale per applicazioni AI che richiedono risposte in tempo reale. Come, ad esempio, i veicoli autonomi, la diagnostica medica o i sistemi di monitoraggio industriale.
Il team del MIT è ancora a lavoro sul progetto. Sono in corso sviluppi per ottimizzare gli algoritmi utilizzati da tali processori. Ciò mirando a una maggiore velocità di addestramento e un ulteriore risparmio energetico. Elementi fondamentali per il settore AI.