Il riscaldamento globale sta generando effetti devastanti su numerosi aspetti della nostra vita, con impatti che vanno ben oltre il semplice innalzamento delle temperature. Superando il limite di +1,5°C previsto dagli Accordi di Parigi, e arrivando anche oltre i 2°C, il cambiamento climatico sta influenzando la salute, la biodiversità e, soprattutto, l’economia globale. Oltre ad aumentare i malori e le malattie cardiovascolari, sta causando anche un calo significativo della produttività lavorativa, un aspetto che negli ultimi anni ha cominciato ad attirare maggiore attenzione.
L’impatto del caldo estremo sui lavoratori e sull’economia
Gli Stati Uniti sono stati tra i primi a riconoscere l’impatto del caldo estremo sui lavoratori, soprattutto quelli che svolgono mansioni all’aperto. Nel luglio di quest’anno, l’amministrazione del presidente Joe Biden ha introdotto nuove normative per proteggere i lavoratori dai rischi di colpi di calore e disidratazione, un passo importante per tutelare la salute e la produttività della forza lavoro. In Europa, invece, la situazione rimane più critica, poiché l’Unione Europea non ha ancora regolamentazioni adeguate per affrontare questi rischi, nonostante la crescente necessità di proteggere sia la salute dei cittadini che l’economia del blocco.
Gli studi scientifici, infatti, stanno mettendo in evidenza come il riscaldamento globale stia riducendo la produttività, rallentando la crescita economica. In Asia meridionale e in Africa, le perdite di crescita sono già significative, rispettivamente del 5,9% e del 3,6%. L’Europa, pur essendo in parte protetta dalle sue latitudini, non sarà immune da questi effetti. Entro la metà del secolo, si prevede una riduzione del Pil europeo di circa mezzo punto percentuale, causata dallo stress termico sui lavoratori.
Un recente studio del CMCC, che esplora l’impatto dello stress termico sulla forza lavoro, ha confermato come il caldo estremo influenzi la produttività, la salute occupazionale e, di conseguenza, l’economia. Questi risultati, insieme a quelli di altri studi, sollevano la questione della necessità di interventi urgenti per limitare i danni economici legati al riscaldamento globale.