Nick Clegg, Presidente di Affari Globali di Meta, ha sottolineato che, anche se sono stati rilevati tentativi di utilizzare l’AI per diffondere informazioni false, il loro impatto è stato limitato. Tale risultato è attribuito alle politiche di monitoraggio attuate dalla società. Quest’ultime permettono di bloccare i contenuti potenzialmente dannosi alla fonte.
Mentre il ruolo dell’AI è stato marginale, le operazioni di disinformazione tradizionali, spesso orchestrate da governi stranieri, continuano a rappresentare una sfida importante. Meta ha smantellato nel 2023 ben 20 campagne di influenza occulte. Molte delle quali legate alla Russia. Quest’ultime miravano a manipolare le opinioni pubbliche di vari Paesi. Ciò sottolinea che le tecniche convenzionali restano una minaccia significativa per la democrazia globale.
Le piattaforme social si trovano così a gestire un delicato equilibrio. Tra la necessità di contrastare la disinformazione e quella di garantire la libertà di espressione. Con oltre 2 miliardi di elettori coinvolti. Ciò in più di 70 Paesi. Suddetto equilibrio è cruciale per mantenere la fiducia degli utenti. Proteggendo, allo stesso tempo l’integrità del processo elettorale.
Considerando quanto rilevato, è evidente che la battaglia contro la disinformazione è sempre più complessa. Le tecnologie di intelligenza artificiale e deepfake stanno diventando più sofisticate e accessibili. Ciò finisce per aumentare il rischio di manipolazioni. Per questo, le piattaforme digitali, i governi e gli utenti stessi devono lavorare insieme per sviluppare strumenti più avanzati e strategie preventive. In tal modo sarà possibile garantire un ambiente informativo trasparente e affidabile.