Emissioni auto: lo stile di guida fa la differenza

Un’auto più sostenibile senza passare necessariamente per un modello nuovo? Secondo il Politecnico di Milano, è possibile grazie a un innovativo sistema di calcolo basato sullo stile di guida. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, introduce algoritmi capaci di stimare le emissioni di CO₂ e NOx usando dati reali dei conducenti, raccolti attraverso dispositivi telematici. Ma in che modo tutto questo può cambiare la mobilità?

Il sistema utilizza la tecnologia del virtual sensing, che combina dati come velocità e accelerazione con sofisticati algoritmi, per stimare le emissioni effettive di un veicolo. La collaborazione con UnipolTech ha reso possibile l’analisi di oltre 11 milioni di viaggi registrati in Italia. Risultato? Non solo la tecnologia del veicolo conta, ma anche come viene utilizzato. Per esempio, la fascia di velocità tra 50 e 75 km/h risulta ottimale per ridurre consumi ed emissioni. Questo sfida l’idea che la sostenibilità dipenda esclusivamente dalla categoria Euro del veicolo, dimostrando come anche auto più vecchie possano risultare ecologiche se guidate con attenzione. In pratica, a prescindere dalla tipologia di vettura, il modo in cui la guidano determina il livello di emissioni.

Città con meno emissioni grazie alla tecnologia

Le applicazioni di questa ricerca sono molteplici. Il sistema potrebbe aiutare le città a gestire meglio le emissioni nelle aree a traffico limitato, basando le restrizioni non solo sul modello del veicolo, ma sull’impatto reale. Perché vietare indiscriminatamente? Inoltre, strumenti simili potrebbero premiare chi adotta uno stile di guida virtuoso con incentivi mirati, favorendo così una mobilità più responsabile senza imporre scelte univoche. La prospettiva è rivoluzionaria. Grazie a questi algoritmi, un’auto di vecchia generazione può rimanere sostenibile se usata in modo consapevole. Questo approccio propone un cambio di paradigma, puntando su una mobilità più inclusiva e meno legata ai limiti tecnologici. Il futuro della sostenibilità urbana potrebbe così non essere vincolato solo all’auto elettrica, ma anche al modo in cui scegliamo di guidare ogni giorno.

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