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Telegram: nuovi interventi contro i contenuti illegali

Telegram ha fatto un passo importante per aumentare la propria sicurezza. Nello specifico, si tratta di un intervento per contrastare la diffusione di materiale di abuso sessuale su minori (CSAM). A tal proposito, la piattaforma ha collaborato con l’International Watch Foundation (IWF). Tale decisione segna una svolta nella storia dei Telegram, spesso criticato per essere un terreno fertile per attività illecite di vario genere.

Telegram interviene contro la pornografia illegale

Tra le problematiche segnalate spiccano la diffusione di revenge porn, la vendita di droga, la propaganda estremista e, la pedopornografia. Nel contesto italiano, i rapporti della Polizia Postale hanno confermato il ruolo preminente di Telegram nella distribuzione di materiale illecito. L’accordo con l’IWF rappresenta un tentativo di ribaltare tale reputazione.

Inoltre, grazie a suddetta partnership, Telegram potrà accedere a strumenti avanzati per identificare e rimuovere contenuti dannosi in modo proattivo. E non è tutto. Telegram avrà accesso anche al database globale di hash. Ovvero firme digitali uniche associate a contenuti già noti. In tal modo sarà possibile impedire la redistribuzione di immagini e video illegali.

Tale collaborazione, se implementata efficacemente, potrebbe portare a un cambio di paradigma nella gestione dei contenuti su Telegram. L’adesione a un’organizzazione come l’IWF fornirà strumenti più sofisticati per intervenire rapidamente e, soprattutto, in maniera preventiva. Secondo l’IWF, la presenza di migliaia di casi confermati di CSAM su Telegram negli ultimi anni dimostra l’urgenza di un approccio più strutturato.

La speranza è che suddetta iniziativa non sia solo un gesto di facciata. Ma rappresenti, piuttosto, un impegno concreto per rendere la piattaforma un ambiente più sicuro per gli utenti. E allo stesso tempo meno attrattivo per i criminali. Resta da vedere come Telegram bilancerà le sue storiche politiche di privacy e anonimato con le crescenti pressioni per una maggiore responsabilità sociale. Solo il tempo potrà permetterci di capire la direzione intrapresa concretamente dalla piattaforma.

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Pubblicato da
Margareth Galletta