Entro la fine del 2024, l’Italia vuole rimettere in gioco l’energia nucleare, creando una nuova società pubblica che si occuperà di sviluppare tecnologie di ultima generazione. L’idea, confermata dal Ministro Adolfo Urso, è quella di puntare su impianti più avanzati e sicuri, cercando di portare il Paese verso un futuro energetico più stabile e meno dipendente dall’estero.
A lavorare su questo progetto ci saranno alcune grandi aziende italiane, come Enel, Ansaldo Nucleare e Leonardo. Enel avrà il ruolo principale, con il 51% delle quote, mentre Ansaldo e Leonardo si divideranno il resto. Si parla anche di coinvolgere un partner tecnico, anche se al momento non è stato ancora deciso chi sarà. Per cominciare, servono circa 4-5 miliardi di euro, ma con l’evoluzione verso tecnologie più sofisticate – come la quarta generazione o addirittura la fusione nucleare – i costi potrebbero salire parecchio.
Questo progetto fa parte di un piano più grande, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC), che mira a cambiare il modo in cui l’Italia produce e utilizza l’energia. L’idea è che, entro il 2050, circa l’11% dell’elettricità del Paese possa arrivare proprio dal nucleare. In questo modo si spera di ridurre la dipendenza da fonti esterne e mantenere i costi dell’energia più stabili.
Ovviamente, non è tutto così semplice. Oltre agli aspetti tecnici ed economici, c’è da affrontare un problema non da poco: l’opinione pubblica. In Italia, il nucleare è un tema che divide molto. Da una parte c’è chi lo vede come una soluzione al problema energetico, dall’altra ci sono le preoccupazioni, soprattutto da parte degli ambientalisti, per i rischi e i rifiuti radioattivi.
Insomma, sarà una sfida su più fronti: bisognerà convincere le persone, sviluppare tecnologie all’avanguardia e far funzionare tutto nei tempi previsti. Se ci riusciremo, però, l’Italia potrebbe davvero fare un grande passo avanti, diventando un esempio per altri Paesi e costruendo una posizione forte nel settore dell’energia.