Microsoft Microsoft si trova nuovamente sotto i riflettori in Regno Unito per un’accusa di pratiche anticoncorrenziali. Nello specifico, si fa riferimento al settore del cloud computing. L’azione legale, guidata dallo studio Scott+Scott e dall’avvocata Maria Luisa Stasi, punta ad un risarcimento collettivo. Quest’ultimo pari ad un miliardo di sterline. Al centro del caso ci sono le politiche di licenza di Windows Server, che secondo gli accusatori penalizzano le aziende che scelgono provider di servizi cloud diversi da Azure.

Microsoft sotto indagine per alcune pratiche legate al cloud

L’accusa sostiene che l’azienda sfrutti la sua posizione dominante nel mercato dei sistemi operativi. Lo scopo sarebbe influenzare il settore cloud, creando un ambiente di svantaggio competitivo per i rivali. La pratica contestata implica che le aziende britanniche, qualora optino per servizi cloud alternativi, debbano affrontare costi aggiuntivi per le licenze di Windows Server. Tale meccanismo, secondo Stasi, soffoca l’innovazione e riduce le opzioni a disposizione delle imprese.

Non è la prima volta che il gigante di Redmond affronta critiche simili. Microsoft, da parte sua, respinge le accuse. Inoltre, sottolinea che il mercato del cloud computing è estremamente competitivo. La crescita di Google Cloud, secondo la società, sarebbe una prova tangibile che la concorrenza non è ostacolata. Eppure, gli accusatori ribattono che l’espansione di alcuni player non nega l’esistenza di pratiche che danneggiano il mercato nel suo complesso.

Quanto accaduto evidenzia i delicati equilibri del settore tecnologico. Qui l’innovazione si scontra spesso con preoccupazioni antitrust. Creando situazioni simili a quella che ha coinvolto Microsoft. Considerando quanto detto, la decisione finale potrebbe avere un impatto importante sul modo in cui le grandi aziende tecnologiche gestiscono la loro presenza nei mercati. La sentenza potrebbe stabilire un precedente per questioni simili in futuro. Per il momento, le aziende britanniche e gli osservatori attendono con interesse l’esito delle indagini e delle udienze legali. Non resta che attendere per scoprire i prossimi risvolti sul caso.

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