Le API di Tesla, fino a poco tempo fa rappresentavano un elemento chiave per la comunicazione tra app di terze parti e veicoli. Ma ora, sono al centro di un dibattito piuttosto acceso. La casa automobilistica ha infatti introdotto un nuovo schema tariffario che prevede costi fino a 10 dollari al mese per ogni auto connessa. Per molti sviluppatori, questo si traduce in una spesa insostenibile.
James Gragg, creatore dell’app Tessie, ha denunciato l’enorme impatto economico. Egli sostiene che con queste nuove tariffe, bisognerà affrontare costi annuali pari a 60 milioni di dollari. Anche Bo Lincoln, sviluppatore di A Better Route Planner, ha espresso preoccupazione per i costi. I quali renderebbero impossibile mantenere un servizio gratuito o sostenibile persino per gli utenti premium. Questa situazione rischia di portare molte applicazioni popolari ad abbandonare il supporto per le vetture Tesla, riducendo la scelta disponibile per i clienti.
La mossa di Tesla richiama quanto già accaduto con X, l’ex Twitter, dopo l’acquisizione da parte di Elon Musk. In quel caso, l’aumento dei costi per l’utilizzo delle API aveva determinato la chiusura di numerosi servizi di terze parti. Un precedente che sembra destinato a ripetersi anche nel settore delle auto elettriche.
Ramin Nasibov, sviluppatore di Stats, ha descritto la nuova politica di Tesla come uno shock per la comunità tecnologica. Anche Rivian, che ha da poco acquisito A Better Route Planner, si trova ora a dover ripensare la sostenibilità del servizio. Mentre Tesla potrebbe beneficiare economicamente di queste nuove tariffe, il sistema delle app rischia di restringersi notevolmente. Fino a privare gli utenti di soluzioni innovative e alternative.
Se tali tariffe non verranno riviste, il futuro dell’integrazione tra app di terze parti e auto Tesla appare sempre più incerto. Dunque non ci resta che stare a vedere come si evolveranno le cose.