Al MAXXI è stata presentata l’Agenda G7 ACT, un progetto che punta a rendere il settore tessile e della moda più sostenibile attraverso azioni condivise tra governi, aziende e organizzazioni. L’iniziativa, nata ad aprile durante la riunione dei Ministri G7 alla Reggia di Venaria Reale, ha visto la luce grazie al lavoro dell’ARE (Alliance for Resource Efficiency). Ora, a fine 2024, l’Agenda è pronta e definisce una serie di obiettivi ambiziosi ma fondamentali per il futuro di uno dei settori più inquinanti al mondo.
L’Agenda G7 ACT e il problema della moda
L’idea di base è chiara: non si può più ignorare l’impatto ambientale della moda. Proprio per questo, l’Agenda punta su tre pilastri principali. Prima di tutto, valorizzare il design sostenibile, utilizzando materiali eco-friendly e riducendo gli sprechi. Poi, depotenziare il modello fast fashion, che ha contribuito a una produzione eccessiva e al consumo sfrenato. Infine, sviluppare sistemi efficienti per il riciclo e ridurre drasticamente i rifiuti tessili, che spesso finiscono nelle discariche o, peggio, in mare.
Un altro punto centrale è la trasparenza: bisogna sapere da dove arrivano i materiali, come vengono prodotti e, soprattutto, garantire che non ci siano pratiche come il lavoro minorile dietro i capi che indossiamo. Inoltre, si vuole combattere il greenwashing, cioè quelle dichiarazioni ambientali fasulle che alcune aziende usano per ripulire la propria immagine.
Il progetto non riguarda solo le istituzioni o le grandi aziende: coinvolge anche i giovani, che dimostrano sempre più attenzione verso la sostenibilità. È proprio su di loro che si punta per un cambio di rotta, con l’obiettivo di incoraggiare nuove idee e una leadership più consapevole.
Il Ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto, ha sottolineato che questa sfida può essere affrontata solo con uno sforzo collettivo, superando insieme gli ostacoli economici legati alla transizione verso modelli più sostenibili. Anche il Ministro del Made in Italy, Adolfo Urso, ha rimarcato l’importanza della collaborazione tra i Paesi del G7.
Insomma, l’Agenda G7 ACT è solo l’inizio. Per cambiare davvero le cose, serviranno impegno e una visione a lungo termine. La moda, in fondo, non è solo una questione di stile: può e deve diventare anche un esempio di responsabilità.