La fusione nucleare compie un passo decisivo grazie a un’innovazione sviluppata dagli scienziati del Princeton Plasma Physics Laboratory (PPPL), che promette di migliorare l’efficienza degli stellarator, dispositivi centrali nella ricerca per ottenere energia pulita. Gli stellarator, meno noti dei tokamak, rappresentano una delle due principali tecnologie utilizzate per replicare sulla Terra il processo che alimenta il Sole.
La struttura di uno stellarator ricorda una ciambella metallica circondata da potenti magneti. All’interno, temperature e pressioni estreme permettono ai nuclei di elementi leggeri di fondersi, rilasciando energia. La differenza con i tokamak risiede nel metodo di generazione dei campi magnetici: mentre i tokamak necessitano di una corrente elettrica centrale, gli stellarator utilizzano una complessa configurazione di bobine magnetiche esterne. Questo li rende meno vulnerabili a interruzioni improvvise del plasma e adatti a un funzionamento continuo.
Fino ad oggi, però, uno dei principali ostacoli era il controllo delle particelle ad alta energia che tendono a sfuggire dal campo magnetico. Gli scienziati del PPPL, in collaborazione con istituzioni di Stati Uniti e Germania, hanno sviluppato un nuovo approccio che semplifica il problema. Invece di simulare ogni particella, hanno ideato una funzione che prevede con precisione la velocità di fuga delle particelle, ottimizzando così le configurazioni del plasma. Questa scoperta potrebbe ridurre drasticamente la perdita di energia e accelerare la progettazione degli stellarator.
Nel frattempo, la ricerca sulla fusione vive un momento di grande fermento. L’azienda Thales ha recentemente raggiunto un traguardo con il suo girotrone, un dispositivo in grado di generare onde a radiofrequenza a potenze mai viste, mentre il progetto ITER, il più grande reattore a fusione del mondo, prosegue con contributi significativi anche dall’Italia. Parallelamente, start-up come Renaissance Fusion stanno sperimentando nuove soluzioni per reattori più stabili ed efficienti.
L’energia da fusione rappresenta una prospettiva rivoluzionaria per il futuro, offrendo una fonte praticamente inesauribile e priva di emissioni nocive. Con questi progressi, il sogno di una fusione nucleare sicura e sostenibile sembra sempre più vicino.