TikTok e ban USA: i creator intensificano l'attività su YouTube e Instagram

Con il rischio di un ban negli Stati Uniti ormai reale, molti influencer e creator di TikTok stanno invitando i loro fan a seguirli su piattaforme alternative come Instagram, YouTube e Threads.

Un futuro incerto per TikTok negli USA: i creator si premuniscono

La preoccupazione nasce dalla recente decisione della Corte d’Appello Federale che ha confermato una legge. Questa potrebbe vietare TikTok negli USA, a meno che la società madre ByteDance non decida di accondiscendere, cedendo il controllo della piattaforma a un proprietario statunitense.

Tutto dovrebbe avvenire entro il 19 gennaio 2025. In questo modo il divieto cadrebbe proprio a ridosso dell’insediamento del nuovo presidente Donald Trump. Intanto potrebbe essere concessa un’ulteriore estensione di 90 giorni se ByteDance dimostrasse progressi significativi nella vendita.

TikTok ha definito la legge una censura incostituzionale e avverte che il ban potrebbe privare 170 milioni di utenti statunitensi di una piattaforma per esprimersi.

Creator e aziende in allarme: tutti su Instagram, YouTube e Threads

Molti creator vedono nel possibile ban una minaccia sia per il proprio pubblico che per le entrate economiche. Chris Mowrey, influencer con 470.000 follower, lo ha descritto come un duro colpo per i piccoli imprenditori. Anche Chris Burkett, che condivide contenuti lifestyle con 1,3 milioni di follower, ha espresso dubbi sul futuro di TikTok, incoraggiando i suoi fan a seguirlo su altri canali.

Nonostante il panico crescente, altri creator come SnipingForDom restano ottimisti, ma consigliano comunque agli utenti di connettersi con loro altrove. Anche le aziende, come spiegato da Sarah Jannetti, consulente per TikTok Shop, stanno adottando un approccio prudente, attendendo sviluppi prima di prendere decisioni drastiche.

TikTok ha rivoluzionato il mondo dei social media negli Stati Uniti, attirando inserzionisti e supportando piccole imprese attraverso funzioni come TikTok Shop. Tuttavia, le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, legate alla proprietà cinese della piattaforma e alla raccolta dati degli utenti, continuano a essere un argomento centrale per i legislatori americani.

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