Le scoperte che riguardano gli astri e lo spazio in generale sono sempre incredibili e le sfide che si profilano, sempre più avvincenti. Proprio durante gli ultimi giorni è arrivata notizia di una scoperta entusiasmante da parte della NASA. A quanto pare infatti il numero di comete oscure conosciute è raddoppiato, passando da sette a quattordici.
Cosa rende speciali le comete oscure
A prima vista, le comete oscure sembrano asteroidi, ma il loro comportamento racconta un’altra storia. Si muovono come comete, mostrando deviazioni orbitali che suggeriscono la presenza di materiale volatile sulla loro superficie. Tuttavia, non hanno la caratteristica coda luminosa, rendendole difficili da identificare.
Tutto risale al 2016, quando un oggetto chiamato 2003 RM ha iniziato a compiere dei movimenti inaspettati, facendo partire dunque lo studio. A spiegare il tutto è stato Davide Farnocchia del Jet Propulsion Laboratory della NASA: stando a quanto riferito da lui stesso, queste deviazioni sono tipiche delle comete. L’assenza della coda però avrebbe portato gli scienziati a riconsiderare le loro ipotesi.
Ci sono due categorie di comete oscure
Un’analisi più approfondita ha rivelato che esistono due gruppi distinti di comete oscure. Le comete oscure esterne, più grandi (oltre 100 metri), si muovono lungo orbite molto ellittiche, simili a quelle delle comete della famiglia di Giove. Al contrario, le comete oscure interne sono più piccole (meno di 10 metri) e seguono orbite quasi circolari più vicine al Sole.
Secondo Darryl Seligman, dell’Università del Michigan, queste differenze potrebbero indicare origini diverse per i due gruppi, ma ci sono ancora molte domande senza risposta.
La scoperta di queste comete apre nuovi interrogativi. Cosa causa le loro deviazioni orbitali? Contengono ghiaccio nascosto? E qual è la loro origine? Oltre a queste domande dunque c’è un grande lavoro da fare per gli scienziati.il loro compito sarà quello di lavorare per rispondere a tali quesiti cercando di chiarire diverse dinamiche riguardanti il nostro sistema solare.