Molto spesso i grandi colossi del mondo della tecnologia finiscono all’interno di problematiche molto complesse. Anche in questo caso infatti è partita un’indagine preliminare da parte della Commissione Europea che riguarda un presunto accordo stretto in segreto tra Meta e Google.
Questa iniziativa potrebbe portare a un’indagine formale per accertare eventuali violazioni delle normative europee sulla pubblicità rivolta agli adolescenti.
Accuse di elusione delle regole per Meta e Google
Secondo documenti emersi da un’indagine interna di Google denominata “Tangerine Owl”, le due aziende avrebbero collaborato per promuovere Instagram attraverso YouTube, sfruttando una categoria di utenti identificati come “sconosciuti.” Questo gruppo, che includeva anche minorenni, avrebbe consentito di aggirare il divieto di personalizzazione degli annunci per i giovani.
Le autorità europee hanno richiesto a Google di fornire documenti, email e chat relativi a queste campagne pubblicitarie per valutare eventuali responsabilità. L’obiettivo è verificare se ci sia stata una consapevole violazione delle regole, favorendo la promozione di Instagram tra un pubblico minorenne.
Conseguenze per Google e Meta
Dopo le rivelazioni, Google ha adottato misure per evitare il ripetersi di situazioni simili. Tra le azioni intraprese, l’azienda ha vietato il targeting per la categoria “sconosciuti” e ha fissato a 18 anni l’età minima per il targeting pubblicitario. Inoltre, sono state organizzate sessioni di formazione per i dipendenti del settore pubblicitario, con l’obbligo di firmare conferme scritte sul rispetto delle politiche aziendali.
Anche i rapporti tra Google e Meta sono diventati più cauti. Google ha sospeso alcuni incontri commerciali con Meta per limitare ulteriori controversie, mentre entrambe le aziende restano sotto pressione da parte dei regolatori. Meta, in particolare, sta affrontando accuse legate alla sicurezza dei minori sulle sue piattaforme, mentre Google è coinvolta in cause antitrust negli Stati Uniti.
La Commissione Europea valuterà nei prossimi mesi se avviare un’indagine formale. Se confermati, i comportamenti delle due aziende potrebbero portare a pesanti sanzioni.