Ingenuity, l’elicottero marziano della NASA, sembra avere ancora tanto da raccontare. Nonostante un atterraggio brusco abbia messo fine alla sua straordinaria carriera di volo, il piccolo drone è pronto per una nuova fase. Non volerà più, è vero, ma diventerà una stazione meteorologica sul Pianeta Rosso, continuando a raccogliere dati e immagini ogni giorno marziano. Non male per un dispositivo che, in teoria, avrebbe dovuto funzionare solo per 30 giorni.
La nuova vita del piccolo Ingenuity
Il passaggio a questa nuova funzione è stato annunciato dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA durante un incontro a Washington. Anche se i rotori sono danneggiati e non torneranno in azione, i sensori e la batteria di Ingenuity sono ancora perfettamente operativi. È una seconda vita inaspettata per un drone che ha già fatto la storia, diventando il primo velivolo a compiere un volo controllato su un altro pianeta.
Ma cosa è successo durante quell’ultimo volo? Il crash è avvenuto durante il 72° viaggio di Ingenuity e sembra sia stato causato da un terreno troppo uniforme. I sistemi di navigazione non hanno trovato abbastanza riferimenti visivi per orientarsi, e questo ha portato all’atterraggio fuori programma. Ricostruire l’incidente non è semplice: Marte è lontano oltre 160 milioni di chilometri, non ci sono testimoni oculari né scatole nere da analizzare. Insomma, il team della NASA sta facendo del suo meglio con le informazioni a disposizione.
Anche così, però, Ingenuity continua a essere un successo straordinario. È rimasto operativo molto più del previsto, dimostrando che la tecnologia progettata per l’esplorazione spaziale può adattarsi e superare le aspettative. Ora si concentrerà sul monitoraggio del clima marziano, una missione che potrebbe durare fino a 20 anni.
Nel frattempo, la NASA non resta con le mani in mano: si sta già lavorando a un successore di Ingenuity, con nuove pale più lunghe e resistenti, pronte a conquistare il cielo di Marte. Ma Ingenuity, con la sua resilienza, resta un simbolo di innovazione e di come si possano trovare nuovi scopi anche quando sembra che tutto sia finito.