L’omicidio di Brian Thompson, CEO di UnitedHealthcare, ha portato all’arresto di Luigi Mangione, un 26enne di origini italiane, e ha messo nuovamente in evidenza il fenomeno delle “ghost gun”, armi costruite con componenti stampati in 3D e prive di numero di serie. Queste pistole, difficili da rintracciare, sollevano preoccupazioni crescenti per la loro diffusione e accessibilità.
Il delitto e l’arresto di Luca Mangione: com’è andata
L’omicidio è avvenuto il 4 dicembre 2024 davanti all’hotel Hilton Midtown a Manhattan, dove Thompson è stato ucciso con colpi di pistola. Sulla scena sono stati trovati bossoli con messaggi apparentemente diretti contro l’industria sanitaria statunitense, come “deny” e “defend“. Mangione è stato arrestato poco dopo in Pennsylvania, in possesso di una pistola stampata in 3D e di un manifesto che criticava il sistema sanitario.
L’arma utilizzata: una FMDA 19.2, un mix perfetto per il killer
L’arma identificata è una FMDA 19.2, un modello nato nel 2021 dal gruppo libertario Deterrence Dispensed, ora noto come “The Gatalog”. Questo tipo di pistola combina parti stampate in 3D con componenti metallici acquistati sul mercato, come canne e guide. La versione utilizzata da Mangione sarebbe una variante modificata chiamata “Chairmanwon V1“, caratterizzata da un design personalizzato e da una struttura resistente, capace di sparare centinaia di colpi senza danni significativi.
Cosa sono le ghost gun
Le pistole “fantasma” sono definite così perché costruite senza numeri di serie, aggirando le normative che regolano il possesso e il tracciamento delle armi. Il componente principale, il lower receiver, può essere stampato in casa con una stampante 3D, rendendo queste armi accessibili anche a chi non ha una licenza. A differenza dei primi modelli come la “Liberator”, le ghost gun moderne combinano la versatilità della stampa 3D con la precisione di parti metalliche, rendendole più affidabili.