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TCL sperimenta l’AI nei cortometraggi: la nuova era della TV

TCL ha annunciato un’iniziativa innovativa che punta a ridefinire il modo di produrre e monetizzare contenuti televisivi attraverso l’uso dell’intelligenza artificiale. La società ha lanciato cinque cortometraggi creati con strumenti di AI generativa, disponibili sia sulla piattaforma di streaming gratuito TCLtv+ che su YouTube. Questa operazione rappresenta un banco di prova per dimostrare come tali tecnologie possano essere utilizzate per promuovere pubblicità mirate, ottimizzando i costi di produzione senza sacrificare la creatività.

 

I nuovi corti TV di TCL con l’AI generativa

I cortometraggi combinano elementi tradizionali a quelli generati dall’AI. Attori come Kellita Smith, nota per il suo ruolo in The Bernie Mac Show, recitano accanto a personaggi e animazioni realizzati tramite software come ComfyUI, Nuke e Runway. La produzione si è svolta in sole 12 settimane, un risultato che sottolinea l’efficienza del processo grazie all’utilizzo di strumenti avanzati. Tuttavia, la qualità visiva non è esente da difetti, con sfondi poco naturali e sincronizzazioni audio non sempre perfette. Nonostante ciò, TCL difende il progetto sostenendo che gli errori non siano differenti da quelli riscontrabili nei film tradizionali.

Questa iniziativa si inserisce in un contesto più ampio che vede un uso sempre più diffuso dell’intelligenza artificiale nel settore dell’intrattenimento. Strumenti simili vengono sfruttati non solo per ridurre i costi, ma anche come supporto creativo. Un esempio è il nuovo film di Robert Zemeckis, Here, dove l’AI è stata impiegata per ringiovanire gli attori di Forrest Gump. Tuttavia, l’impiego di questa tecnologia solleva interrogativi sul suo impatto emotivo.

I contenuti creati dall’AI, pur essendo tecnicamente innovativi, spesso mancano della capacità di trasmettere emozioni autentiche. Questo limite è emerso chiaramente nel recente spot natalizio di Coca-Cola, anch’esso realizzato con l’ausilio dell’intelligenza artificiale. Il risultato ha suscitato perplessità, segnando una distanza evidente rispetto alla tradizione calorosa e coinvolgente degli spot precedenti.

TCL, comunque, sembra voler proseguire su questa strada, dimostrando che l’AI non è solo uno strumento di risparmio, ma una risorsa con il potenziale per trasformare il linguaggio audiovisivo e il modo delle aziende di interagire con il loro pubblico.

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Pubblicato da
Margherita Zichella