geotermia e unione europea
geotermia e unione europea (immagine generata con IA)

L’Unione Europea sta puntando sull’energia geotermica per accelerare la transizione energetica. Una nuova strategia mira a sfruttare il potenziale inutilizzato di questa risorsa rinnovabile, capace di soddisfare una parte significativa del fabbisogno di riscaldamento e raffreddamento entro il 2040.

Unione Europea: un potenziale ancora sottoutilizzato

L’energia geotermica, che sfrutta il calore del sottosuolo, offre una fonte rinnovabile e stabile. Secondo le stime, le risorse geotermiche potrebbero coprire fino al 25% del riscaldamento e raffreddamento nell’UE entro il 2040. Nonostante il potenziale, questo settore rimane sottosviluppato rispetto ad altre fonti di energia rinnovabile, come il solare e l’eolico.

L’UE sta lavorando a una strategia comune per incrementare l’uso della geotermia. L’obiettivo è rimuovere le barriere normative, promuovere gli investimenti e accelerare lo sviluppo tecnologico. La Commissione Europea ha evidenziato come lo sfruttamento delle risorse geotermiche possa ridurre la dipendenza energetica e contribuire alla decarbonizzazione. Una delle principali difficoltà riguarda i costi iniziali elevati. Lo sviluppo di impianti geotermici richiede investimenti significativi per perforazioni e studi di fattibilità. Inoltre, la complessità delle normative locali rallenta spesso i progetti.

Gli esperti sottolineano anche la necessità di innovazioni tecnologiche per migliorare l’efficienza degli impianti. La ricerca si sta concentrando su tecniche avanzate di trivellazione e sull’integrazione della geotermia in reti di teleriscaldamento più estese.

Alcuni Stati membri stanno già avanzando in questa direzione. Paesi come l’Islanda e l’Italia sfruttano da anni la geotermia per la produzione di energia e il riscaldamento, fornendo modelli per altre nazioni dell’UE.

Un’adozione più ampia della geotermia avrebbe benefici ambientali e economici. Oltre a ridurre le emissioni di gas serra, questa tecnologia potrebbe garantire una maggiore stabilità ai costi energetici grazie alla sua affidabilità indipendente dalle condizioni atmosferiche.

L’energia geotermica potrebbe giocare un ruolo centrale nella strategia climatica europea. La transizione verso questa fonte rinnovabile contribuirebbe non solo al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050, ma anche a rafforzare l’indipendenza energetica dell’UE.

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