Huawei ha segnato una svolta storica nel mondo della tecnologia annunciando il Mate 70. Ovvero, il primo smartphone completamente prodotto in Cina. Questo dispositivo rappresenta una risposta diretta alle restrizioni internazionali imposte dagli Stati Uniti. Le quali avevano limitato l’accesso dell’azienda a componenti e tecnologie occidentali.
Il CEO Richard Yu ha presentato questo nuovo prodotto durante un evento a Shenzhen. Sottolineando come tale traguardo sia il risultato di anni di investimenti in ricerca e sviluppo.
Il cuore del Mate70 è il chip Kirin 9020, progettato e prodotto internamente da Huawei. Questo processore, insieme ad altri componenti hardware, permette all’azienda di ridurre completamente la dipendenza da fornitori stranieri. Ma l’innovazione però non si limita solo all’hardware. Huawei ha anche lanciato HarmonyOS NEXT. Cioè un sistema operativo proprietario privo di qualsiasi legame con il codice Android. Questo software garantisce indipendenza e controllo completo. Ma presenta un’importante sfida per il mercato internazionale. Ovvero la mancanza di compatibilità nativa con le app-Android,
molto diffuse in Occidente.La serie Mate 70 si presenta in quattro versioni. Abbiamo Mate70, Mate70Pro, Mate70Pro+ e Mate70RS. Esso punta su un design moderno e caratteristiche tecniche di alto livello. I display OLED, da 6,7 a 6,9 pollici a seconda del modello, offrono una luminosità di 2.500nit e una frequenza di aggiornamento fino a 120Hz. Garantendo così immagini fluide e brillanti anche in condizioni di luce intensa. Tutti i modelli sono certificati IP69, dunque resistenti ad acqua e polvere. In più dispongono di batterie con ricarica ultraveloce che arriva a 100W nei modelli Pro.
Huawei ha lanciato questo nuovo smartphone anche nei mercati internazionali, partendo da Dubai. Ma restano incognite sul successo in Occidente, dove i servizi Google e il sistema operativo Android dominano. Insomma, con il Mate 70, l’azienda non mira solo a riaffermare la propria leadership tecnologica. Ma soprattutto a ridefinire il mercato dei cellulari, puntando su indipendenza produttiva e innovazione.