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Juno rivela i segreti dei vulcani di Io con nuove scoperte

Un enigma che ha affascinato e sfidato la comunità scientifica per oltre quattro decenni è finalmente stato risolto grazie alla missione Juno della NASA. La scoperta riguarda Io, la luna più vulcanicamente attiva del sistema solare, un corpo celeste che da sempre cattura l’attenzione degli studiosi per le sue peculiari caratteristiche geologiche.

 

La missione Juno della NASA e la luna Io

Per anni si è creduto che i vulcani di Io, circa 400 disseminati sulla sua superficie, fossero alimentati da un unico e vasto oceano di magma nascosto sotto la crosta. Tuttavia, i dati raccolti durante due sorvoli ravvicinati della sonda Juno, avvenuti tra dicembre 2023 e febbraio 2024, hanno ribaltato questa teoria. Gli scienziati hanno scoperto che ogni vulcano ha una propria camera magmatica indipendente, un dettaglio che cambia radicalmente la comprensione del comportamento vulcanico di questa luna.

Durante i sorvoli, Juno si è avvicinata fino a 1.500 chilometri dalla superficie di Io, raccogliendo dati che hanno permesso di studiare in dettaglio la sua struttura interna. Questo risultato non solo fornisce una spiegazione più chiara di come il magma venga distribuito sotto la superficie, ma suggerisce un meccanismo più complesso

e affascinante.

L’attività vulcanica di Io è strettamente legata alla sua orbita intorno a Giove. Ogni 42,5 ore, la luna completa un giro attorno al gigante gassoso, subendo variazioni costanti di distanza. Queste variazioni generano forze gravitazionali intense, conosciute come flessione mareale, che deformano la superficie e producono il calore necessario per mantenere attive le camere magmatiche.

La portata di questa scoperta va oltre Io, spingendo gli scienziati a riflettere su come fenomeni simili possano influenzare altre lune del sistema solare, come Europa o Encelado, e persino pianeti extrasolari. Intanto, la missione Juno prosegue instancabile. Dopo aver completato il suo 66° sorvolo scientifico su Giove, la sonda si prepara per il prossimo incontro con Io, previsto per il 27 dicembre. Ogni nuovo dato raccolto contribuisce a riscrivere la nostra comprensione di Giove e delle sue straordinarie lune.

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Pubblicato da
Margherita Zichella