Lo scambio sul posto, che ha incentivato la diffusione degli impianti rinnovabili, è destinato a scomparire. La delibera 457/2024 di ARERA introduce una transizione dal passo graduale. Con essa si va verso un nuovo sistema di gestione dell’energia prodotta e non consumata. Questa decisione riguardava inizialmente solo gli impianti rinnovabili e di cogenerazione ad alto rendimento con potenza installata fino a 500 kW. Le convenzioni attivate tra il 2009 e il 2010, inoltre, non saranno più rinnovabili. Giunti alla scadenza non potranno essere dunque sfruttate. In quel momento il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) liquiderà eventuali eccedenze accumulate e passerà al sistema di ritiro dedicato. Questo nuovo meccanismo prevede la vendita diretta dell’energia prodotta al GSE, con un corrispettivo basato sul prezzo di mercato dell’energia. Tale step iniziale è il primo un passo verso la modernizzazione del sistema energetico italiano. La fine definitiva dello scambio sul posto avverrà però gradualmente, come già accennato. Ulteriori aggiornamenti sono attesi infatti da ARERA nei prossimi mesi.
Nuove regole per lo scambio sul posto ed il ritiro delicato
La transizione introduce alcune semplificazioni. Il ritiro dedicato, rispetto allo scambio sul posto, non richiede calcoli complessi per bilanciare l’energia immessa e prelevata. L’energia prodotta viene venduta direttamente al GSE, semplificando la gestione per i produttori. Una delle principali novità riguarda le tempistiche di pagamento. Si prevede che i produttori ricevano i corrispettivi con una cadenza semestrale, invece che annuale. Questa misura mira a garantire una maggiore liquidità e rapidità nei flussi economici.
Cosa implica per i proprietari di impianti rinnovabili? La fine dello scambio sul posto segna la fine di un modello storico. Tuttavia, il sistema di ritiro dedicato potrebbe rivelarsi una soluzione più trasparente e in linea con il mercato attuale. Questa transizione è solo l’inizio di una riforma più ampia del settore energetico. L’Italia punta a modernizzare il sistema, rendendolo più flessibile e adatto a gestire l’aumento di energia rinnovabile. Saranno fondamentali i prossimi interventi normativi per definire i dettagli di questo cambiamento.