News

UE indaga su Google e Meta per pubblicità indirizzate ai minori

google e meta

L’Unione Europea sta indagando sulle pratiche pubblicitarie di Google e Meta, sospettando che entrambe le aziende abbiano promosso in modo improprio annunci destinati ai minori. L’inchiesta si concentra su una campagna pubblicitaria di Instagram su YouTube, diretta a adolescenti, in violazione delle normative europee che proteggono i minori. Google ha ammesso l’errore e ha preso misure correttive, ma le autorità non hanno ancora deciso se proseguire o meno con le indagini.

UE indaga su Google e Meta per pubblicità indirizzate ai minori

Nel dicembre 2024, Google e Meta sono finiti nel mirino dell’Unione Europea per presunti abusi nell’ambito della pubblicità digitale. Le indagini riguardano una serie di annunci pubblicitari, tra cui una campagna per Instagram indirizzata a minori su YouTube. Sebbene Google abbia vietato la personalizzazione degli annunci per i più giovani, l’inchiesta suggerisce che gli annunci siano stati indirizzati a gruppi di utenti erroneamente etichettati come “sconosciuti”, ma che in realtà erano minori.

Secondo le fonti, le autorità hanno richiesto informazioni approfondite su come Google gestisce i dati degli utenti

, in particolare su quelle tecniche utilizzate per veicolare contenuti pubblicitari agli adolescenti. Il caso, denominato “Tangerine Owl”, ha portato Google a prendere provvedimenti interni per prevenire future violazioni delle normative, tra cui incontri e corsi formativi per il personale coinvolto nella gestione della pubblicità.

L’indagine si concentra su come le piattaforme come YouTube, di proprietà di Google, siano state utilizzate per inviare pubblicità mirate. Nonostante le ammissioni di Google, non è chiaro se la Commissione Europea deciderà di procedere con sanzioni o di chiudere il caso. L’UE continua a monitorare attentamente le pratiche di Meta, che con Instagram condivide la stessa accusa di violazione delle regole di protezione dei minori.

In definitiva, la vicenda mette in luce le difficoltà di regolamentare le pratiche pubblicitarie online, soprattutto in un contesto che coinvolge dati sensibili come quelli dei minori. La decisione dell’Unione Europea potrebbe avere un impatto significativo sulle politiche future delle grandi aziende tecnologiche operanti nel mercato europeo.

Condividi
Pubblicato da
Manuel De Pandis