DAZN e TIM sotto indagine AGCOM per l’accordo sui diritti TV della Serie A

Tutti sanno che per avere il grande calcio bisogna possedere un abbonamento a DAZN, la piattaforma streaming più famosa del momento. Almeno per quanto riguarda il campionato di Serie A, non c’è altro modo di averlo nella sua completezza, con tutte le partite in esclusiva e qualcuna in condivisione con Sky. Al momento sembra però che sia in arrivo un temporale per DAZN, in quanto AGCOM avrebbe avviato un nuovo procedimento di indagine.

L’obiettivo è quello di chiarire alcuni dettagli in merito all’accordo con TIM per i diritti TV del campionato di Serie A 2024/2025. La contestazione sarebbe sempre la stessa, quella già presentata in precedenza: sarebbe stata limitata la concorrenza degli altri operatori del settore.

DAZN: avviato il procedimento AGCOM, ecco come tutto è iniziato

L’accordo originale tra DAZN e TIM prevedeva l’esclusiva per la trasmissione delle partite attraverso la piattaforma DAZN, escludendo altri operatori come Sky. A partire dal 2022 poi entrambe le aziende optarono per una modifica dei termini arrivando ad eliminare dunque l’esclusiva.questo consentì a DAZN di collaborare anche con altre realtà.

Una multa da 7,24 milioni di euro fu inflitta a DAZN, mentre un’altra sanzione da 760.000 € fu disposta per TIM. Tutto ciò accadde a giugno 2023 quando AGCOM stabilì che tale accordo violava le norme sulla concorrenza.

A maggio 2024, il TAR del Lazio ha confermato le multe, ma ha richiesto di chiarire con precisione la durata dell’infrazione. Il dibattito riguarda due possibili periodi:

  • 27 gennaio 2021 – 4 agosto 2022, come riportato nelle risultanze istruttorie;
  • 1° luglio 2021 – agosto 2021, intervallo indicato nella decisione finale.

Questa discrepanza ha portato alla necessità di un nuovo procedimento. Ora l’indagine è stata riaperta e a finirci dentro sono stati anche altri operatori. Tra questi spiccano i nomi di Sky Italia, Vodafone, WindTre, Fastweb, Iliad, e altri. La nuova fase di indagine si concluderà entro il 30 giugno 2025. Ci saranno comunque aggiornamenti in corso d’opera.

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