Trump

La Silicon Valley si prepara a rafforzare i legami con Donald Trump, tornato alla guida degli Stati Uniti. Tim Cook, CEO di Apple, è stato ospite venerdì sera di una cena privata nella residenza di Mar-a-Lago, in Florida. L’incontro, riportato dal New York Times, simboleggia la volontà dei grandi leader tecnologici di dialogare con il Presidente. Ciò con l’obiettivo di provare a risolvere le sfide globali che il settore si trova ad affrontare.

Da Trump, Zuckerberg a Musk, tutti verso Mar-a-Lago: i giganti della tecnologia si allineano

Durante il primo mandato di Trump, Cook aveva già instaurato un rapporto definito “sorprendentemente cordiale”. Nonostante le divergenze su alcune politiche. Oggi questa relazione appare ancora più strategica. Soprattutto con Apple sotto pressione in Europa per le normative sui caricabatterie standardizzati e le dispute sull’App Store. La promessa di Trump, fatta a ottobre, di difendere le aziende americane dalle regolamentazioni europee, ha riacceso l’interesse della società per un dialogo “costruttivo” con Washington. La cena a Mar-a-Lago rappresenta dunque un punto di svolta per Apple. La quale sembra intenzionata a mettere il pragmatismo davanti alle differenze politiche.

Ma non parliamo solo di Apple. Mar-a-Lago è infatti diventata da tempo una meta frequente per i leader delle più importanti aziende tecnologiche. Negli ultimi mesi, Mark Zuckerberg di Meta, Sundar Pichai di Google ed Elon Musk hanno già incontrato Trump. Mentre Jeff Bezos di Amazon è atteso nei prossimi giorni. Questa serie di incontri evidenzia un cambiamento fondamentale nell’atteggiamento delle Big Tech verso il Presidente. Oltre agli incontri personali, le aziende stanno contribuendo attivamente al fondo per l’inaugurazione presidenziale. Meta e Amazon hanno già annunciato donazioni da un milione di dollari ciascuna. A cui si aggiunge poi il contributo di Sam Altman di OpenAI.

In più, con la nomina di Andrew Ferguson alla guida della FTC, Trump ha dato segnali chiari di voler ridefinire le regole del rapporto tra governo e tecnologia. Insomma, in questo clima di cambiamento, le Big Tech devono muoversi facendo capo esclusivamente alla logica. Cercando di mantenere sempre aperto il dialogo e assicurarsi un posto al tavolo delle decisioni.

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