La Fiat in Italia sta vivendo un momento di forte difficoltà nonostante il brand sia uno dei più importanti nostrani. Lo stabilimento di Mirafiori, simbolo della storia automobilistica del Paese, infatti, ha visto il prolungamento della cassa integrazione fino al 20 gennaio, notizia che ha scosso i dipendenti e non solo. Qual è il futuro di uno stabilimento che un tempo rappresentava l’orgoglio dell’industria italiana? Mentre si parla di centralità dell’Italia per Stellantis, i numeri raccontano un’altra realtà. La produzione nazionale è ai minimi storici, con un impatto devastante sull’occupazione. Il confronto con altre realtà internazionali del gruppo rende ancora più evidente questa crisi.
In Algeria, lo stabilimento Fiat di Tafraoui racconta una storia opposta. In soli 12 mesi, ha prodotto oltre 18.000 veicoli e creato 1.650 posti di lavoro. La Fiat 500 è stata il primo modello assemblato, seguita dal Doblò, introdotto a giugno 2024. Questo stabilimento non è solo una fabbrica, ma un vero hub strategico per l’Africa. Con una produzione di 17 veicoli l’ora
, mira a diventare un punto di riferimento per Stellantis. Quali sono i fattori chiave di questo successo? Formazione, innovazione e una rete di fornitori locali. Sono già cinque le aziende algerine coinvolte nel progetto, con un impatto significativo sull’economia del Paese.L’espansione è già in corso. I lavori per aggiungere linee di saldatura e verniciatura sono ora al 40% e si concluderanno a breve, almeno così pare. Con una capacità produttiva che crescerà fino a 90.000 veicoli nel 2026, l’Algeria si candida a diventare un centro nevralgico per l’industria automobilistica africana. La Fiat in Italia intanto fatica a ritrovare una posizione competitiva. In Algeria, invece, si afferma come leader di mercato. Cosa dice questa differenza sul futuro di Stellantis? I dati dimostrano che investimenti mirati e visione strategica possono trasformare una regione in difficoltà in un motore di crescita. Questi risultati rappresentano un’opportunità per il gruppo, ma evidenziano anche una sfida: come riportare questo slancio in Italia?