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MIT propone una strategia integrata per eolico e solare

Gli Stati Uniti si trovano in una fase cruciale per il loro futuro energetico: alla fine del mandato del presidente Joe Biden, il Paese registra un incremento significativo delle fonti rinnovabili nel proprio mix energetico. Stati come la California e il Texas guidano questa transizione, ma emerge un quesito fondamentale: meglio investire sull’energia eolica o su quella solare? La risposta arriva dal Massachusetts Institute of Technology (MIT), che suggerisce di sfruttare entrambe le risorse in modo integrato, promuovendo una pianificazione attenta e coordinata.

 

La combinazione vincente tra solare ed eolico del MIT

Secondo lo studio pubblicato sulla rivista Cell Reports Sustainability, la combinazione di energia solare ed eolica può ridurre l’intermittenza tipica delle fonti rinnovabili, garantendo maggiore efficienza e costi contenuti. Per ottenere risultati ottimali, però, è necessario superare un approccio tradizionale, spesso frammentato, e adottare una pianificazione regionale basata su dati meteorologici precisi, domanda energetica locale e modelli avanzati di sistemi energetici. I ricercatori del MIT hanno sviluppato un framework innovativo, una piattaforma flessibile e adattabile a diverse aree geografiche, capace di analizzare e ottimizzare l’installazione di nuovi impianti rinnovabili.

Attraverso simulazioni, gli studiosi hanno confrontato il metodo tradizionale con il nuovo approccio proposto. I risultati hanno evidenziato un significativo risparmio sui costi e un incremento della produttività, dimostrando che la complementarietà tra eolico e solare può eliminare o ridurre la necessità di sistemi di accumulo. La chiave sta nella sincronizzazione tra produzione e consumo, sfruttando le caratteristiche climatiche locali e le variazioni energetiche nell’arco delle 24 ore.

Lo studio sottolinea come la costruzione di un impianto basata solo sulla disponibilità media di vento o sole rischi di non rispondere adeguatamente alla domanda energetica. Al contrario, un’analisi integrata e dinamica permette di minimizzare la differenza tra domanda e offerta, riducendo così anche i costi legati allo stoccaggio dell’energia. Questa pianificazione su scala regionale non solo ottimizza l’efficienza delle fonti rinnovabili, ma rappresenta anche un passo concreto verso un sistema energetico decarbonizzato, bilanciato e sostenibile.

La proposta del MIT evidenzia quindi un potenziale nascosto nelle risorse locali e nella loro complementarietà. Investire in un approccio coordinato e basato su dati approfonditi potrebbe rivoluzionare la transizione energetica, offrendo benefici sia economici che ambientali.

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Pubblicato da
Margherita Zichella