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Monopattini elettrici: continuano le controversie sul nuovo codice

Le nuove normative del Codice della Strada hanno apportato diversi cambiamenti. Quest’ultimi hanno sollevato diversi dibattiti. In particolare, in molti hanno contestato le nuove norme sui monopattini elettrici. I mezzi di micromobilità, accolti come soluzione innovativa per il traffico e la sostenibilità, sono oggi oggetto di regolamentazioni che dividono l’opinione degli utenti.

Monopattini elettrici: pareri divisi a metà

Uno dei principali interventi riguarda l’obbligo per i conducenti di indossare il casco. Tale intervento viene introdotto indipendentemente dall’età. Inoltre, è stato introdotto l’obbligo di targa. Insieme all’obbligo di assicurazione. Tali misure sono state giustificate con l’intento di migliorare la sicurezza stradale. Allo stesso tempo però hanno sollevato una serie di critiche. Quest’ultime riguardano la loro applicabilità e per le ripercussioni economiche e organizzative. L’obbligo del casco, ad esempio, rappresenta una novità unica in Europa e viene percepito da molti come sproporzionato rispetto ai rischi effettivi associati all’uso di monopattini elettrici.

Gli operatori del settore sharing, in particolare, lamentano difficoltà operative

insormontabili. Dotare ogni monopattino di un casco disponibile per l’utente non è praticabile, soprattutto considerando la struttura del mezzo e l’uso condiviso. Ciò potrebbe rendere impraticabile l’utilizzo di questi veicoli in condivisione, una realtà che ha contribuito significativamente alla riduzione del traffico e delle emissioni.

Anche l’introduzione della targa e dell’assicurazione ha generato una confusione diffusa. In assenza di un decreto attuativo utenti e rivenditori si trovano in un limbo normativo. Per tale motivo è necessario chiarire modalità, tempi e costi di applicazione. Matteo Salvini ha difeso con forza tali disposizioni. In particolare, ha parlato dell’importanza di introdurre una serie di nuove regole. Eppure, l’assenza di linee guida chiare continuano a sollevare polemiche. Inoltre, in molti hanno la percezione che si tratti di un approccio punitivo anziché costruttivo. Considerando quanto detto, non resta che vedere come l’arrivo delle norme cambierà la mobilità.

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Pubblicato da
Margareth Galletta