Il Consiglio dei Ministri ha deciso di posticipare l’adeguamento delle multe al 2026. Inizialmente questo era infatti previsto a breve, nel 2025. La misura è stata attuata tenendo conto delle attuali difficoltà economiche che gravano su cittadini e famiglie italiani. Il posticipare le multe servirebbe quindi a dare una sorta di “respiro” alle finanze domestiche, evitando ulteriori aggravi sulle spese nei prossimi anni. Sembra fantastico, ma non vuol dire che queste non cambieranno prima o poi vedendo dei possibili incrementi.
Dal 1° gennaio 2026, salvo nuovi interventi legislativi, le multe verranno aggiornate seguendo l’andamento dell’inflazione. Gli incrementi saranno dunque proporzionali all’aumento dei prezzi registrato negli ultimi due anni. Un eventuale calcolo retroattivo, però, potrebbe forse includere il periodo dal 2020 al 2024, quando gli adeguamenti sono stati sospesi causa pandemia.
Le stime parlano di un incremento medio del 5,7%. Questo porterebbe, ad esempio, la multa per divieto di sosta da 42 a 44 euro e quella per il passaggio con semaforo rosso
da 167 a 177 euro. Ma cosa accadrebbe se venisse conteggiata l’inflazione accumulata negli anni di sospensione? In uno scenario peggiorativo, si potrebbe arrivare a un aumento del 17,3%. La multa per il divieto di sosta passerebbe così da 42 a 49 euro, mentre quella per il passaggio con semaforo rosso salirebbe a 195 euro.L’adeguamento proporzionale all’inflazione è inevitabile? È una misura che riflette l’aumento generale dei costi, ma rischia di colpire pesantemente i cittadini. Tuttavia, questo rinvio offre tempo per valutare eventuali correttivi, considerando anche l’impatto delle nuove norme del Codice della Strada recentemente approvate. Il 2026 sarà un anno cruciale. Gli automobilisti devono prepararsi a un possibile rialzo delle sanzioni, sperando in ulteriori interventi legislativi per contenerlo. Come andrà a finire per noi italiani? Per saperlo dovremmo attendere l’andamento di quest’anno e scoprire se le multe cambieranno o meno pesando di più sui nostri già “danneggiati” portafogli.